Soelden, Brignone per il bis. Coppa del mondo, sfida a due Shiffrin-Gut?

Cinquant’anni di Coppa del Mondo. Non oggi, per la precisione, la vera celebrazione sarà il 5 gennaio 2017. Un romanzo affascinante, bellissimo, unico, a volte anche tragico, ma che necessiterebbe di un profondo rinnovamento a livello organizzativo, di marketing, di apertura a nuovi mercati e nuove strategie di comunicazione. I giovani sono sempre più orientati verso freeride e sci alpinismo. Tocca alla FIS rivitalizzare un trofeo (e uno sport) storico, ma che ha perso in parte appeal (le statistiche vedono il pubblico televisivo per la maggior parte over 50); servirebbero gli amatori del ciclismo, che riempiono le strade, guardano le gare in televisione in massa, comprano le riviste specializzate, fanno volare i contatti dei siti internet. Discorso antico, nulla è cambiato, per ora. O quasi. Anche se si intravvede una flebile luce in fondo al tunnel, a breve ne sapremo di più. La competizione in sé resta comunque bellissima e dal pathos intatto.

ANNATA – Dunque si riparte. Come sempre da Soelden, su un ghiacciaio ancora in ottime condizioni seppure ben diverso da quello del 1993. Si riparte con una stagione importante, perché pre-olimpica, perché arricchita a febbraio dai Mondiali di St. Moritz, perché l’ultima prima della nuova rivoluzione nel raggio di curva, almeno a livello maschile, con il ritorno al passato.

COPPA DEL MONDO – “Sölden” è una gara a parte, ci sentiamo sempre ripetere. Vero al cinquanta per cento, nel senso che si disputa in ghiacciaio, è lontana dalle altre, è la prima… D’accordo. Ma chi fa bene sul Rettenbach, lo dice la storia, poi quasi sempre è anche grande protagonista per tutto l’anno. A livello femminile la lotta per la sfera di cristallo si annunciava fino a poche settimane fa entusiasmante e in realtà lo è ancora. Ma purtroppo gli infortuni hanno messo fuorigioco (seppur per poco), una certa Viktoria Rebensburg (nuova Milka girl, ko come Fenninger un anno fa dopo l’annuncio…), mentre proprio Anna Fenninger sposata Veith è ancora lontana dalla forma migliore, non si sa nemmeno quando rientrerà in gara. Lindsey Vonn (riuscirà a superare il numero di vittorie-record di Stenmark, 86? Per noi sì…) ha dichiarato di puntare alle singole gare e non alla classifica generale: di gigante ne farà molto poco, ma se dovesse vincere tanto, tantissimo tra discesa e superG (ovviamente è in grado di farlo) non chiamatela di certo fuori dalla lotta. Poi c’è Tina Weirather, cui manca sempre un centesimo per fare un Euro, ma se trovasse continuità in tre discipline… E infine ecco le grandi contendenti annunciate: Lara Gut e Mikaela Shiffrin. Entrambe in forma smagliante, entrambe reduci da un’ottima estate senza infortuni, intoppi e al termine di una buona preparazione. La ticinese con un nuovo skiman, l’americana con un nuovo tecnico personale. Shiffrin, con “nuovi quadricipiti” decisamente più muscolosi, farà anche superG e discesa, segno che quest’anno vuole la Coppa. Gut è maturata, ha affrontato per la seconda estate consecutiva la doppia trasferta sudamericana, può anche essere che ceda lo scettro, ma non senza combattere. Ne vedremo delle belle. Ovviamente non mancheranno le sorprese e le giovani pronte a inserirsi, da Holdener a Gagnon, per esempio, mentre da italiani speriamo che almeno un’azzurra “polivalente” possa superare quota 1000 punti a marzo. Sarebbe un grande traguardo, ci riuscì solo Karen Putzer (che torna in TV con Eurosport) al termine dell’annata 2002-2003. L’ultimo back-to-back svizzero in Coppa del Mondo risale a oltre vent’anni fa: Vreni Schneider trionfò nella classifica generale nella stagione 1993-1994 e poi ancora nel 1994-1995. Nel secondo caso con soli sei punti di vantaggio su Katja Seizinger. La stagione 2016-2017 vede anche il ritorno in gara di Julia Mancuso dopo un anno di stop per un’operazione all’anca.

GARA – Se la lotta per la Coppa sembra poter essere, ma non è detto, una sfida a due Gut-Shiffrin, per il trofeo di Sölden si annuncia teoricamente una lotta a quattro, con Lara, Mikaela, Brignone e Brem citate in ordine sparso, pur se Eva-Maria, per bocca degli stessi tecnici austriaci, non viene data al top della condizione. Ma è lei la detentrice della Coppa di specialità. Coppa alla quale, pur non dicendolo, deve assolutamente puntare anche Federica, ne ha la possibilità. Servono continuità sul podio, pochissimi errori, fame di vincere a… più infinito. Può farcela. La valdostana guida una bella Italia, super competitiva sicuramente tra le porte larghe, con due novità: il nuovo team polivalenti e il direttore tecnico Matteo Guadagnini.

L’ANALISI DELLE NOVE AZZURRE IN PISTA SUL RETTENBACH

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=3W1g64AyRrk]

 

GHIACCIAIO – Il Rettenbach si presenta in ottime condizioni, a detta della FIS le migliori di sempre. Come al solito quando gareggiano uomini e donne assieme, nevicate permettendo, ci sarà un manto durissimo. Pista sempre difficile, anche se il muro era più ripido negli anni ’90 che non oggi (i ghiacciai si muovono e si spostano in maniera naturale).

ATLETE DA TENERE D’OCCHIO – Diremo Stephanie Brunner, austriaca, dominatrice della scorsa stagione di Coppa Europa in gigante, già pronta per il podio tra le grandi e la trentina di Spiazzo in Val Rendena, Laura Pirovano, 18 anni. Non chiediamole tutto subito, ma se dovesse fare risultato in fretta non saremmo stupiti. E poi attenzione a Wendy Holdener e Petra Vhlova, già ben note naturalmente: ma la prima potrebbe diventare una futura pretendente alla classifica generale, la seconda è pronta a dare veramente fastidio a Shiffrin in slalom sotto la sapiente guida di Livio Magoni e può stupire tra le porte larghe.

RITIRI – Non vedremo più in azione, quest’anno, tra le altre, Barbara Wirth, Anemonte Marmottan, Larisa Yurkiw, Marie-Pier Prefontaine, le nostre Merighetti, Pardeller, Sabrina Fanchini e Borsotti, Simona Hoesl, Stefanie Moser.

CAMBI DI MATERIALE – Pochi “botti” di mercato: i principali riguardano Nina Loeseth (da Voelkl a Rossignol), Ilka Stuhec (da Rossignol a Stoeckli), Bernadette Schild (da Rossignol a Head), Ragnhild Mowinckel (da Rossignol a Head), le nostre Nicole Agnelli (da Elan a Fischer), Manuela Moelgg & Chiara Costazza (da Rossignol a Dynastar, comunque stessa famiglia) e Alice McKennis (da Atomic a Head).

Gare in diretta tutto l’anno (Mondiali compresi) sulla RAI e su Eurosport Italia.

Altre news

Race Future Club, Scolari ai club: «Osserviamo anche gli altri, la scuola italiana non è sempre sinonimo di perfezione»

Si è chiusa a Cortina d'Ampezzo la terza edizione di Race Future Club, l'iniziativa di Race Ski Magazine che premia i migliori Children italiani quest'anno in collaborazione con Fondazione Cortina. Questa volta da 20 atleti il passaggio a 24,...

Race Future Club, Longo ai ragazzi: «Conta vincere, ma siate sempre umili per continuare a crescere»

«Ci tenevamo tanto a ricordare Elena Fanchini e così abbiamo deciso di dedicarle i nostri uffici ed una sala in particolare. Siamo orgogliosi di questo», fa sapere Stefano Longo, presidente di Fondazione Cortina e vice presidente vicario Fisi, mentre...

Prima giornata al Race Future Club a Cortina d’Ampezzo

Prima giornata al Race Future Club a Cortina d’Ampezzo. Condizioni variabili al Faloria: subito un po’ di nebbia, anche qualche fiocco di neve, poi finalmente il sole per i partecipanti alla terza edizione dell’iniziativa di Race Ski Magazine che...

Scatta il 3° Race Future Club in collaborazione con Fisi e Fondazione Cortina

Scatta a Cortina d'Ampezzo il Race Future Club atto numero 3. Stiamo parlando dell'iniziativa di Race Ski Magazine riservata ai migliori 14 Allieve/i e 10 Ragazze/i scaturiti dai risultati di Top 50, Alpe Cimbra, Campionati Italiani di categoria e...