Federica Brignone è inarrestabile. Prima di questa stagione, non aveva mai vinto in discesa libera: quest’anno ha già vinto sia a St. Anton che oggi, a Garmisch-Partenkirchen. La vittoria odierna è particolarmente significativa se si pensa al fatto che Brignone arrivava da un pesante zero nel gigante di Kronplatz. Quella gara, che comandava dopo la prima manche, ha lasciato l’amaro in bocca. Eppure oggi Brignone commenta: «L’uscita di martedì a Kronplatz mi ha caricato ulteriormente, ma non mi sono messa addosso pressione. Non pensavo di poter difendere il pettorale rosso. Voglio dare il massimo ogni gara: ho avuto tanti momenti belli nella mia vita, sia sportiva che quotidiana, ho avuto tante belle cose e questo è uno dei capitoli migliori. Ora voglio cercare di pensare gara per gara, senza mettermi pressione che per me è una delle cose più difficili da fare».
Riuscendo a trasformare la rabbia in carica agonistica, dopo il trionfo sulle nevi bavaresi ha ammesso che questo risultato l’ha stupita: «Non mi sarei mai aspettata di riuscire a vincere. Ieri pomeriggio abbiamo passato tanto tempo al video per capire come migliorare le linee nella parte di scorrevolezza dove pagavo davvero tanto. Nelle prove ho fatto buoni parziali, ma mai mi è venuto tutto bene: il lavoro al video ha pagato. Sono davvero rimasta sorpresa di vedermi in testa».

Brignone, inoltre, ha ammesso di aver trovato a Garmisch le condizioni ideali per la sua sciata. «A me piace tanto la neve primaverile, bagnata, come quella di oggi che tiene e risponde bene ma allo stesso tempo più essere un po’ scivolosa. Una neve in cui si deve spingere: in queste condizioni mi trovo bene ed anche il mio pacchetto materiali sono in sintonia con questa neve. Oggi ho cercato di essere stata scorrevole e ci sono riuscita: sono anni che lavoriamo per migliorare sui miei punti deboli ed i risultati si vedono».
Sebbene Brignone avesse detto a Race dopo le gare di Cortina che della classifica generale «non me ne frega niente», è impossibile non notare come abbia 110 punti di vantaggio su Lara Gut-Behrami, 177 su Camille Rast e oltre 200 su Sara Hector. Brignone comanda anche la classifica di discesa (+29 su Goggia), è seconda in superG (-35 da Gut-Behrami) ed è terza in gigante (-100 da Alice Robinson).
Prima Brignone, seconda Goggia, com’era già successo nel superG di Rosa Khutor (febbraio 2020) e nel gigante di Aspen (marzo 2017). «Credo sia un momento davvero speciale per la nostra squadra, stiamo facendo qualcosa di grande per tutto il movimento – ha detto Brignone oggi – Sofia ed io siamo persone molto decise, siamo lavoratrici, cerchiamo la cura del dettaglio e di tutti gli aspetti per essere la migliore versione di noi stesse. Andare forte ci ha aiutato entrambe: lei è sempre stata più forte di me in discesa e credo sia una bella sfida».

Sono anche successe doppiette al contrario, cioè Goggia prima e Brignone seconda: discesa di Crans Montana (febbraio 2023), superG di St. Moritz (dicembre 2019), discesa di Bad Kleinkirchheim (gennaio 2018). E come quella volta a St. Moritz, anche oggi il distacco è stato di un solo centesimo, stavolta in favore di Brignone. Secondo Goggia ha influito un piccolo infortunio che ha subito nel finale: «Al penultimo intermedio mi si è dislocata la spalla destra per via del cercine rotto e ho dovuto concludere la prova senza mettermi al meglio in posizione. Ma brava Federica: non ho fatto una gara perfetta, ho sciato bene la parte tecnica, va bene così» ha detto al sito della FISI.
«La sfida tra di noi – continua Goggia – è uno stimolo continuo, uno sprone per essere sempre sul pezzo in tutte le discipline. Sto facendo grandi cose, valutando la mia preparazione e l’infortunio di un anno fa: e sono perfettamente d’accordo con Federica nell’analisi sulle nostre sfide». L’ultima sfida prima dei Mondiali di Saalbach tra le due atlete più vincenti nella storia dello sci alpino italiano è prevista per domani, alle ore 11:00, sempre a Garmisch per il superG.