Federica Brignone è inarrestabile, si prende un’altra vittoria: è la quarta stagionale. Sulla Olympia delle Tofane adorata e mai domata, arriva il trionfo numero 31 della carriera. Una gara di altissimo livello sui curvoni tracciati dall’Austria, pennellati con la solita classe e determinazione e con la voglia di andarsi a prendersi il successo. A Cortina d’Ampezzo sventola ancora il tricolore, merito della valdostana che fa la gara perfetta. Sì, questa volta è così e non ha nulla da recriminare contro se stessa. In pochi giorni ha vinto in gigante, superG e discesa, tre specialità differenti, nel segno della polivalenza. Non è la prima volta, in passato si era imposta in superG, gigante e combinata nella stessa stagione. «È sempre stato il mio sogno, il miglior sciatore è quello che va bene ovunque. E io da bambina ambivo a questo: è bello esserci riuscita».
Oggi la gara perfetta, è stato un po’ il commento generale di tutti. Una Federica inavvicinabile, una prova senza storia, da manuale. «Non me ne sono resa conto mentre scendevo, ho fatto esattamente quello che avevo visualizzato in ricognizione – aggiunge – Tutto perfettamente nella testa, in spinta da cima a fondo, in accelerazione. E questo, credetemi non è facile, soprattutto quando non provi il tracciato, ma quando mi capitano queste giornate, mi dico: che bello». Cortina d’Ampezzo era il suo cruccio, volevo a tutti i costi centrare quel podio tanto inseguito. Ieri è arrivato il primo sull’Olympia, oggi il primo trionfo. Un’altra prima volta, frutto di una tranquillità interiore e di grande concentrazione. «Su una neve che mi piace e un percorso che era tattico e veloce, con passaggi da gigantista. E io sono molto tattica, non ho cercato la linea perfetta, ma la spinta da cima a fondo».

E se prima teneva a gran distanza qualsiasi ipotesi sui Giochi Olimpici, oggi ha semplicemente iniziato a parlare di neve e condizioni. Sofia Goggia ieri e Federica Brignone oggi hanno dominato le pre-olimpiche, il biglietto da visita è ottimo, ma entrambe spiegano quanti fattori possano cambiare. Intanto lo stress in Casa Italia sarà alle stelle, tra pressioni e appuntamenti di vario genere. E poi la neve: «Che cambia, così come tanti altri fattori – dice Brignone – Poi fossimo a Crans Montana, dove spesso sono andata forte, può avere un senso, ma qui no. Dipenderà anche molto dallo stato di forma mentale».
Isolde Kostner, al parterre insieme a Deborah Compagnoni e Alberto Tomba, dice che in questo momento il miglior sci è in superG. Federica invece svela un retroscena: «In estate avevo confidenza in gigante, ma in realtà stavo sciando forte in tutte e tre le specialità».

Ma non parlatele di classifiche. Perché è vero che è al comando della Coppa del Mondo, ma è altrettanto vero che mancano tantissime gare. «Non mi interessa e non me ne frega niente – dice – Voglio solo continuare a performare, cercare di sciare come questo fine settimana. Solo così si possono realizzare i grandi sogni, non se mi metto a pensare».
Domani giornata di riposo (e sciata in pista a Kronplatz), martedì di nuovo con il pettorale indossato nel gigante di San Vigilio di Marebbe. «Ma vediamo quante energie avrò ancora in corpo perché questo è stato un fine settimana molto stancante, pieno di appuntamenti». Ma pure ricchissimo per una squadra italiana che, a livello femminile, domina in lungo e in largo. Da anni e sulle piste di mezzo mondo.