Velociste in America. Merighetti: 'Vorrei partire bene'

Parola alla discesista bresciana. Cinque azzurre in volo per il Colorado

Sei volte nelle prime dieci, con un quarto e un quinto posto come migliori risultati. La pista di Lake Louise è sempre piaciuta a Daniela Merighetti, bresciana, classe 1981, una vittoria e 4 podi nel circuito, che è partita alla volta degli Stati Uniti con la squadra di velocità italiana per affrontare le prime gare di Coppa del Mondo, in Canada, dal 5 al 7 dicembre, due discese e un superG. ‘Dada’ è un po’ la ‘capitana’ del gruppo, anche per l’esperienza, e allora ci affidiamo a lei per ‘lanciare’ ufficialmente la campagna nordamericana del team ‘rosa’ italiano, partita ufficialmente il 17 novembre con il volo alla volta del Colorado per le convocate  Elena Fanchini, Francesca Marsaglia, Daniela Merighetti appunto, Johanna Schnarf e Verena Stuffer. Elena Curtoni e Sofia Goggia sono già negli Stati Uniti da qualche giorno. 

Daniela, come sta fisicamente e sugli sci? 

«Sto bene, ma non abbiamo sciato tanto da quando siamo tornate da Ushuaia, solo un giorno in superG e quattro in gigante. Per cui non posso dire esattamente come sta andando sugli sci, al momento. Fisicamente ho lavorato bene, anche se un po’ meno del solito. Gli anni si fanno sentire, soprattutto sulle ginocchia. Per fortuna la schiena non mi ha mai dato problemi questa estate, ma incrocio le dita tutti i giorni». 

Cosa si aspetta dalle gare veloci a Lake Louise? 

«E’ un posto che mi piace molto, sono sempre andata forte tranne l’anno scorso. Quindi, spero di ritrovare quelle sensazioni delle stagioni precedenti e di avvicinarmi al podio già dalle prime gare». 

Mondiali Vail-Beaver Creek, l’obiettivo della stagione? 

«Sicuramente. La pista ‘Raptor’ mi piace, è molto varia, tecnica ma con una bella parte di piano sia in alto che in fondo». 

Pyeongchang 2018 è un sogno impossibile o realizzabile? 

«Devo pensare una stagione alla volta. Non è impossibile arrivare al 2018, ma se mai ci arriverò sarà per essere ancora competitiva: Mondiali e Olimpiadi sono appuntamenti durante i quali bisogna arrivare sul podio, il resto non conta, per cui parteciperò solo se ne varrà la pena e se sarò ancora all’altezza». 

Si intravvede una ‘nuova Merighetti’ all’orizzonte? Qualche consiglio da dare alle ‘giovani’ che vogliono ‘buttarsi’ in discesa? 

«Beh, Sofia Goggia, per esempio, è una ragazza talentuosa che sa quello che vuole. Arriverà in alto. Consigli? Difficile… Ognuno ha il suo percorso, comunque una giovane che vuol salire sul podio in velocità deve avere materiale a posto e tanto ‘pelo sullo stomaco’, come si dice. E magari deve lasciare da parte lo slalom, perché allenarsi in tutte le discipline ed esser competitive ovunque, è quasi impossibile. Il gigante, invece, è la base dello sci e quello va sempre fatto e con discesa, superG e gigante ecco che l’impegno diventa notevole».  

 
 

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