Tina Maze e' tornata. Prima vittoria a Levi

Sul podio Hansdotter e Zettel, male Shiffrin. Due azzurre nelle 15

Lo aveva detto, proprio a inizio estate: «Uno degli obiettivi della mia stagione 2014-2015 è tornare a vincere in slalom». Bene, dopo l’imbarazzante sciata fatta vedere  a Soelden, ecco che Tina Maze dimostra al mondo intero perché ha vinto tutto in carriera: detto, fatto. A Levi, dove mai era salita sul gradino più alto del podio, si prende il quarto successo in slalom, il 24° assoluto e il 69° podio di una storia ormai unica. Perfetta nella prima manche, dove ha sciato meglio di tutte sul piano e sul muro, si è un po’ difesa nella parte più ripida del  tracciato nella seconda manche, quando partiva comunque per trentesima, per poi scatenarsi in fondo, dove è andata a guadagnare ancora sulle principali avversarie, Hansdotter e Zettel, dimostrando che sui piani ha ancora tanto da insegnare. Chapeau! Prima con pieno merito e ritorno alla vittoria in slalom, come fortemente voluto. Campionessa esemplare. 

DEBACLE – Irriconoscibile, in entrambe le manche, Mikaela Shiffrin, super favorita della vigilia e alla fine solo undicesima a 2’’07, recuperando sì, sei posizioni rispetto al piazzamento della prima manche (17a), ma perdendo ulteriori 4 decimi dalla slovena. E’ sembrata poco brillante nell’azione, incapace di fare quella velocità che sempre l’ha contraddistinta nelle ultime due stagioni, sul piano, soprattutto, ma anche sul difficile, in slalom. Forse il jet-lag (è arrivata solo giovedì sera in Lapponia), forse un appagamento post-trionfi, forse il lavoro fatto in gigante e superG. Può essere tutto e il suo contrario. Resta il fatto che così sarà difficile per lei agguantare la Coppa del Mondo assoluta, con una Fenninger sempre molto costante e una Maze tornata subito in gioco. Dovesse pure replicare la vittoria di Soelden, in gigante. Sarà interessante capire come reagirà subito ad Aspen, a fine mese, a casa sua, in Colorado. 

ITALIA – Buona prova, indubbiamente. Tre atlete nelle venti, due nelle quindici è tanta grazia per la situazione attuale dello slalom femminile azzurro. Ci aspettavamo di più, molto di più, dobbiamo dirlo, da Chiara Costazza (anche lei, crediamo), 20a alla fine dopo il 21° posto della prima manche e senza commettere grossi errori, ma sorridiamo per il 12° posto finale di Manuela Moelgg, che ha recuperato 15 posizioni nella  seconda manche e chiuso con l’ottavo tempo di manche, a 2”30 da Tina Maze, e il 15° di Sarah Pardeller, pettorale 37, fuori squadra nazionale, ma con la voglia di crederci fino in fondo, che ha saputo anche recuperare una posizione nella seconda manche e non si è accontentata. Ora sarà difficile toglierle un pettorale, in slalom. Fuori nella prima, per soli quattro centesimi, Irene Curtoni, più indietro e non qualificata Federica Brignone. Crediamo che Livio Magoni, il responsabile del team di slalom e gigante, possa essere discretamente soddisfatto, considerato anche le assenze delle due giovani migliori, Michela Azzola e Nicole Agnelli.  Che sia l’inizio del riscatto in questa disciplina per l’Italia, tenendo conto anche del progetto ‘Futur Slalom’ appena partito? Vedremo. 

LA GARA – Molto bella sinceramente, e non capita poi così spesso a Levi. Sarà stata la neve più dura del solito, resta il fatto che, per una volta, il muro della ‘Levi Black’ ha fatto la differenza, e sul ripido hanno saputo sciare bene in poche, soprattutto Maze, la nostra Moelgg, Zettel, la più brava di tutte nella seconda manche, Kirchgasser, Loeseth e poche, pochissime altre. Tra le tante osservazioni da fare, citiamo la rimonta della Moelgg, con 15 posizioni recuperate, a testrimonianza di una gara interessante, il miglior piazzamento assoluto in Coppa del Mondo di Michelle Gisin, vincitrice dell’ultima edizione della Coppa Europa assoluta e gran bel talento per le discipline tecniche, e poi le conferme di Hansdotter (al 10° secondo posto della carriera), Zettel (46° podio in Coppa), Pietilae-Holmner, Nina Loeseth, ormai entrata nel ‘gotha’ della disciplina, Strachova, ancora nelle dieci per il terzo slalom consecutivo e quasi recuperata ad alti livelli. Bene anche Daum, rispetto alle aspettative, da rivedere Zuzulova, al rientro dopo l’infortunio al ginocchio, bravissima sui piani, molto meno sul muro. Ventisette atlete al traguardo su 65 partite, 11 uscite in totale, tra cui atlete da podio come Bernadette Schild, Erin Mielzynski, Anna Swenn-Larsson e la giovane Schneeberger, 19 anni, bronzo iridato jr in gigante e superG a Jasna e dolorante al traguardo. Speriamo non sia nulla di grave. 

 

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