Sofia Goggia, la forza di arrivare al successo

Eccellenza, convinzione e spavalderia che ne fanno un tratto distintivo. Che o hai dentro o non s’inventano, un po’ come la sensibilità sugli sci, quella capacità di non metterli di traverso sulla neve e produrre velocità senza incidere il terreno creando attriti inutili. Se a questo aggiungi un fisico in ordine e allenato, abilità tecnica, il mix vincente è servito: Sofia Goggia è la sciatrice italiana ad avere fatto il record di podi in Coppa del Mondo.

GOGGIA Sofia

GIUSEPPE VERCELLI
«AGONISMO E IRONIA: FORZA ESTREMA»
«Non solo consapevolezza, Sofia è interprete di un binomio vincente, che miscela agonismo e ironia – ha detto il suo psicologo sportivo, Giuseppe Vercelli -. Questa è la sua forza estrema, ossia essere professionista ricercando il massimo sempre, ma dando il giusto peso alle cose». Quel relativismo che la rende per certi versi unica. «L’obiettivo è sempre in testa, il focus è preciso. Dopo un inverno sensazionale, sono pronta a nuove sfide, fra cui quella olimpica, affascinante. Un anno straordinario che mi ha trascinata nella fama certo, ma le premesse erano quelle giuste, mi sono allenata con regolarità e senza intralci, ero cosciente di essere finalmente pronta a spaccare – ha detto Sofia -, ma questa consapevolezza significa che ho raggiunto una nuova serenità fatta anche di autoironia e di non volere strafare a tutti i costi». Una nuova Sofia, soprattutto dal punto di vista mentale.
«Abbiamo lavorato per limitare le forze mentali – ancora Vercelli -, ora ha raggiunto in tutti gli ambiti di prestazione il giusto equilibrio. La Sofia di prima era più oscillante, ora è più stabile. Un esempio lampante, è diventata personaggio in fretta e furia, ma ha saputo rimanere persona e vivere con equilibrio questa nuova vita».

GOGGIA Sofia, RULFI Gianluca

GIANLUCA RULFI
«IN DISCESA HA MARGINE»
La nuova Sofia è sempre più consapevole, ma è necessario avere certezze. «Difficile fare a meno di Gianluca Rulfi, è un tecnico davvero valido e aggiornato, ma non c’è solo lui così preparato nel nostro sport. La differenza la fa nel trasmettermi serenità, tranquillità, nell’aver cercato subito intesa e averla trovata all’istante. Non è mai banale, né in una correzione tecnica, né in una chiacchierata informale». Il responsabile delle polivalenti è la terza stagione che segue la bergamasca, dopo un lungo trascorso con il settore maschile. «Necessita certamente di confronto, di avere delucidazioni e spiegazioni – ha detto – È esigente in questo, ma è giusto che sia così, come avere la convinzione di essere sempre competitiva. Di domande ne fa tante a me e a se stessa».
Un rapporto franco e sincero quello tra Sofia e Rulfus: tanti passi in avanti, tante migliorie sull’importanza del riposo e di ogni singolo giro di allenamento, oppure nel mantenere alta la concentrazione. Rulfi è un punto fermo di Sofia, perché le ricorda che bisogna metterci la testa, anche quando madre natura ti ha dato le doti. «In gigante è andata davvero forte, in discesa invece ha margine. Ha una dote innata nella scorrevolezza, sa sciare morbida ed è efficace, ma a volte ha voluto strafare. Così ha buttato via occasioni d’oro, come ai Mondiali di Sankt Moritz». Gianluca Rulfi è il responsabile, ma tutto intorno c’è uno staff completo e preparato, ognuno in grado di portare competenze e professionalità. Una squadra o meglio una famiglia perché tra gare e allenamenti vivono insieme circa duecento giorno l’anno. In estate è arrivato Roberto Lorenzi, «un motivatore eccezionale che sa fare gruppo», poi in pista c’è Matteo Guadagnini, «con il quale mi confronto spesso sulle linee da adottare», ha proseguito Sofia. Nel team anche il preparatore Marcello Tavola, «a dimostrazione che in questa squadra c’è stato un investimento significativo».


MATTEO ARTINA
«MUSCOLI INVIDIABILI»
I risultati di Sofia Goggia sono frutto di una mole enorme di lavoro atletico: la preparazione è fondamentale, questa può essere la chiave di lettura per fare la differenza. Squadra che vince non si cambia e per il secondo anno al suo fianco c’è il preparatore Matteo Artina. «Ci siamo conosciuti per caso in palestra – ha detto la sciatrice -, gli ho chiesto un’informazione, poi ci siamo rivisti e abbiamo fatto una seduta di allenamento. La cosa che mi ha colpito? Non volevo spingere per un dolore al ginocchio e ho seguito i suoi consigli: a fine training era senza dolore e avevo sollevato più chili. Nel giro di un mese gli ho affidato il mio programma, mi segue da giugno 2016 ed è fondamentale». Un forte legame professionale con Matteo. Al termine della stagione agonistica, fatta eccezione per i giorni sugli sci e gli impegni con gli sponsor, è stato portato avanti un lavoro costante. Sempre in pista, i riposi si scelgono in base alla stanchezza. Sofia si fida ciecamente di Artina, sempre disponibile anche quando la campionessa necessita di spostare o modificare le sue sedute. «Una qualità muscolare invidiabile, un potenziale enorme, tuttavia poca coordinazione, tanto dispendio energetico e quindi inefficacia e inefficienza come risultati – ha analizzato il preparatore -. Adesso sta imparando a rendere meno dispendiosi i movimenti di salti, scatti e altri gesti di abilità».
Sciatrice ma non solo, atleta in generale e tutto lo staff lavora nella stessa direzione. «La forza, come dice Rulfi, è il fulcro del lavoro a secco per chi scia. In questi mesi abbiamo lavorato sulla qualità dell’espressione della forza, partendo da una sua elevata capacità di forza resistente, ci siamo concentrati su quella istantanea, quella che serve nell’azione dello sciatore, producendola a esempio nel disequilibrio. Istantanea che si tramuta in esplosività».

DAMIANO SCOLARI
«SOFIA HA FATTO PASSI AVANTI»
Damiano Scolari è il preparatore atletico delle polivalenti, la figura di riferimento della finanziera durante le trasferte. Artina e Scolari convivono bene, si confrontano, dialogano e spesso fanno un punto sulla preparazione. «L’organizzazione della FISI non prevede un preparatore a tempo pieno, è quindi naturale avere una persona che tiene i rapporti con il professionista di casa – ha precisato Scolari -, è importante tenere vive le capacità coordinative, la reattività e la rapidità. Sofia da piccola non ha mai stimolato tutto ciò, oggi posso dire che ha fatto passi importanti». Damiano ha l’occhio giusto per capire quando fermarsi e riposarsi perché vede la prestazione sulla neve. «Ha imparato a fare l’atleta e a gestirsi. È più matura e così ha capito l’importanza della qualità del lavoro».

FEDERICO BRUNELLI
«SI FIDA E MI LASCIA PROVARE»
Angeli custodi e fedeli compagni di viaggio, come lo skiman, che spesso capta e ascolta situazioni delicate, mentre passa il suo tempo nei garage di mezzo modo. Gli sci di Sofia sono curati dal valdostano Federico Brunelli,
giovane che non smette mai di studiare. «È un ragazzo speciale, un professionista che è cresciuto insieme a me – ha detto Goggia -, dopo questa stagione Atomic mi aveva proposto un service ditta, ma ho rifiutato e mi sono tenuta stretta il Bruno. Ho piena fiducia e mi sembrava rischioso cambiare riferimento in un ruolo così importante». E Brunelli, che si aspettava una sostituzione quasi normale, è rimasto quasi incredulo, a bocca aperta. «Sono stato io il primo a dirle di prendere uno skiman ditta – ha raccontato – ma Sofi mi ha tenuto e questo per me è un grande orgoglio.
Il nostro rapporto lavorativo? Si fida sui materiali, spesso mi lascia fare e provare nuovi setup. Certo, lei è a conoscenza di tutto quello che faccio, ho però libertà nel valutare soluzioni differenti. Non è una atleta che frequenta lo skiroom, specie nella stagione delle gare. Parliamo in pulmino, a volte sembra un confessionale, mi stupisce quella voglia di crescere sempre e trovare nuovi limiti». Skiman della federazione, ma in Atomic si fa vedere spesso. «Cinque, sei volte all’anno vado ad Altenmarkt per tenermi aggiornato e confrontarmi. È utile per la mia figura ed è doveroso per essere sempre pronto a quello che l’azienda ricerca».

Sofia Goggia

FEDERICO BRISTOT
«VUOLE SAPERE COSA FACCIO»
C’è chi affila lamina e prepara solette, chi detta l’agenda atletica, chi la segue su come si alimenta, chi allena sulla neve il gesto tecnico. E c’è chi si prende cura del suo fisico, trattandola e massaggiandola, anche coccolandola. «Uno zen, ma allo stesso tempo stravagante Bris, un altro di quelli che oltre a fare bene il suo lavoro, trasmette serenità». È Federico Bristot, il fisioterapista. Per lui si sono fatti in quattro da Rulfi a Goggia per tenerlo ancora in squadra. Eccolo: «Valuto e lavoro sulle ginocchia, in particolare il destro che è l’arto che ha subìto un importante intervento chirurgico. E poi opero sulla zona lombare e cervicale con continuità, per mettere in bolla il motore. Sofia? Curiosa di quello che faccio, attenta durante i trattamenti: mi chiede, vuole sapere, io con piacere le trasmetto nozioni e tutta la mia passione».

Sofia Goggia

MEDICI E COMUNICAZIONE
LO STAFF È COMPLETO
E poi la lista dei suoi uomini è ancora lunga perché Fabio Feresini è il dentista che controlla e posizione il suo bite dentale per migliorare l’occlusione, oppure Luca Mondazzi di Enervit, dietologo e figura guida in tal senso anche perché Sofia ha capito l’importanza del rapporto peso-potenza. Messi da parte gli staff tecnici e scientifici, c’è spazio anche per la gestione dell’immagine, sempre importante, ancora di più quando si vince. Andrea Vidotti si occupa della comunicazione, Carlo Gerosa invece della parte legata ai contratti di sponsorizzazione. Due figure presenti, ma mai sopra le righe. Filtri utili per una fuoriclasse del suo calibro. Un’armata di tecnici e preparatori atletici, di manager e dottori. Ognuno con la sua professionalità per scortarla verso nuovi traguardi e tanti altri successi.

Articolo tratto da Race ski magazine 146 di novembre 2017. Se vuoi acquistare la copia o abbonarti visita il nostro sito.

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