Dopo Svizzera e Italia femminile, continuiamo il nostro viaggio di avvicinamento all’opening stagionale di Sölden (22-23 ottobre) dando un’occhiata in casa Germania. Dove la situazione non è semplice dato il recente infortunio di Viktoria Rebensburg, una che sul tracciato tirolese vanta una vittoria e altri due podi.
DONNE – A livello femminile i posti a disposizione sono solo quattro: tre grazie alla presenza di atlete tra le prime 60 nella WCSL di specialità più un posto per la quota base. Ma l’infortunio di “Viki” non è l’unico problema per il team rosa teutonico: bisogna aggiungere anche i ritiri di Simona Hoesl e Barbara Wirth, due atlete che non spostavano certo gli equilibri della specialità, pur garantendo, però, pettorali. Morale, la squadra dovrebbe essere composta da Lena Dürr, Susanne Weinbuchner (che il 27 ottobre 2012 esordì in Coppa del Mondo sul Rettenbach chiudendo 12esima, ma poi non ha più conquistato punti in gigante nel circuito), Kira Weidle (vincitrice della classifica di discesa in Coppa Europa nella scorsa stagione, discreta gigantista) e Maren Wiesler, promettente, sì, ma soprattutto in slalom. In gigante vanta due apparizioni in Coppa del Mondo senza qualificazione alla seconda manche in entrambi i casi. Chance di ben figurare ridotte al lumicino. Un anno fa gareggiarono Rebensburg, Hosel, Dürr e Weinbuchner.
UOMINI – Diversa la situazione tra i maschi, dove i pettorali sono sette: molto probabilmente indossati di sicuro da Felix Neureuther, Stefan Luitz, Fritz Dopfer, con possibile selezione, per gli ultimi tre posti, tra Dominik Schwaiger, Benedikt Staubizer (entrambi nella top 10 di Coppa Europa in specialità), Linus Strasser, Alexander Schmid e David Ketterer. Ligety, Hirscher e Kristoffersen permettendo, i primi tre nomi possono tutti fare molto bene. Nel 2015 furono della partita solo Neureuther, Luitz, Dopfer e Schmid.
STORIA – La Germania ha vinto quattro volte in gigante a Sölden, ma solo con le donne: Seizinger, Ertl (in due occasioni) e Rebensburg. Tra i maschi un solo podio: Dopfer secondo nel 2014 dietro Hirscher. Tempo di riscrivere la storia?