Nicole Hosp risorge e vince in slalom ad Aspen

Seconda Hansdotter, terza Zettel. Chiara Costazza tredicesima

Un weekend di lacrime ed emozioni. Il Circo Bianco lascia Aspen, in Colorado, Stati Uniti, con un dominio austriaco nelle prove tecniche e tanti racconti da tramandare. Dopo il primo successo in Coppa del Mondo, in gigante, ieri, di Eva-Maria Brem, ecco il ritorno, forse inatteso con un botto simile, di una campionessa unica, che però non vinceva dal 13 gennaio 2008, slalom di Maribor, quasi sette anni fa: Nicole Hosp da Bichlbach, austriaca, in bacheca una Coppa del Mondo assoluta (2006-2007), un titolo iridato in gigante (Are 2007) e quattro medaglie olimpiche, di cui due a Sochi, risorge come l’Araba Fenice e va a prendersi un incredibile primo posto in slalom, sempre sulla Lower Ruthie’s Run, recuperando sette posizioni e 82 centesimi di ritardo da Mikaela Shiffrin, che si era imposta nella prima manche. Per lei, quinta vittoria nella specialità, dodicesima in assoluto, 53esimo podio. E ha saputo conquistare successi, in passato, anche in gigante, supercombinata e persino in superG, in Coppa del Mondo. 

GARA – Rivedibile nella prima manche, anche a causa di un disegno troppo regolare (fatto dal tedesco Renoth), molto più entusiasmante nella seconda, soprattutto per il recupero super dell’austriaca. Podio virtuale dopo la prima prova quasi completamente ribaltato. Hosp ha vinto perché nel tratto centrale, con un disegno molto più rotondo (Zurbuchen l’autore), ha innestato il turbo con una potenza inaudita, ma anche grande sensibilità su questa neve ‘aggressiva’. E ha tenuto fino in fondo. Lei è fortissima sui piani, solitamente, ha saputo rivincere ad Aspen (come nel 2007) dove di piano non ce n’è neppure un metro. Tanto di cappello. Seconda, per l’undicesima volta in carriera, Hansdotter, che è sempre lì e si può consolare con il primo posto nella classifica di specialità. Terza Zettel, sempre più leader della generale, ma un po’ imprecisa nella seconda manche. Maze, alla fine nona a 1’’69 dopo il secondo posto della prima manche (a 0’’11 dalla Shiffrin), ha buttato via la gara con un grave errore in avvio di seconda prova. E Shiffrin? Poteva difendere 82 centesimi sulla Hosp, ha iniziato come sempre un po’ cauta, ma quando doveva scatenarsi non l’ha fatto, e poi ha sbagliato poco prima dell’ultimo intermedio, finendo quinta a 1’’08. Qualcuno dice che ha bisogno di un bagno di umiltà. Difficile da capire. Certamente, non è più la macchina dello scorso anno, per ora. Ma è ancora presto per trarre conclusioni. La  sorpresa di giornata è stata Resi Stiegler, tornata a sciare su ottimi livelli e undicesima alla fine, con il pettorale 25, a 1’’90. Dopo mille infortuni, una bella iniezione di fiducia; 15a Mougel, che ha destato una buona impressione, brava Michelle Gisin, 16a dopo il 23° posto della prima manche. A punti anche Dubovska (Repubblica Ceca) e Hasegawa (Giappone), entrambe per la seconda volta in carriera. Ritrovata, ed è un bene per tutto il movimento, Lena Duerr, 20a con il pettorale 47. 

ITALIA – Ben altra musica rispetto al gigante, ma era ampiamente prevedibile. Sei atlete al via, solo due al traguardo della seconda manche, e una, Irene Curtoni, 29a 8’’93 dopo essere rientrata nel tracciato e aver salvato comunque punti e soprattutto start list, visto che comunque è rimasta nelle trenta in vista del prossimo slalom. Chiara Costazza a due volti: 16a senza errori, ma lenta, nella prima manche, 13a nella seconda con il nono tempo parziale e un’altra impressione, soprattutto nella sciata. Ora bisogna metterne assieme due consecutive, di manche, ma quantomeno rimane nel primo gruppo di merito, proprio 15a. Per il resto, c’è da lavorare, ma già si sapeva, quindi niente drammi.

DONNE-JET – Le ragazze italiane sono già arrivate a Lake Louise. Dal 2 dicembre, martedì, via alle prime prove cronomentrate, in vista delle due discese, venerdì 5 e sabato 6 dicembre, che apriranno la stagione anche della velocità, al femminile. Domenica 7 dicembre, il superG. E in Canada tornerà in Coppa del Mondo la ‘regina’, Lindsey Vonn. Divertimento (e magari un po’ di… ‘pepe’ in più) assicurato.       

 
 

 

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