Si avvicina una nuova trasferta canadese per Max Carca e Paolo Deflorian: in realtà sabato i due tecnici italiani (questa volta insieme allo ski-man Juri Hofer) voleranno verso gli Stati Uniti. Il nuovo raduno della nazionale canadese è previsto, infatti, in Oregon. «Dopo le prime sedute di fine stagione a Nakiska e Sunshine – spiega Max – abbiamo organizzato un nuovo incontro a Mt.Hood: più che un vero ghiacciaio è un nevaio sulle pendici di un vulcano ‘inattivo’; speriamo di trovare condizioni accettabili. Poi ci saranno un paio di settimane di lavoro atletico a Calgary, quindi dal 25 agosto partiremo per il Sudamerica, per quasi un mese, sino al 20 settembre, ad Ushuaia. Solo a ottobre faremo tappa in Europa con qualche allenamento in ghiacciaio, a Tignes o Hintertux».
ACCOGLIENZA – Quali sono state le prime sensazioni? «Prima di tutto la struttura è molto più snella: l’Alpine Canada si occupa solo di sci alpino, ski-cross e disabili. Dunque diventa tutto più facile: con Paul Kristofic, che è il team manager e vice presidente (ed è la persona che ha chiamato Carca alla guida del ‘World Cup technical group’ canadese, ndr) ho un contatto immediato. Per quanto riguarda, invece, gli altri allenatori siamo stati accolti bene: molti li conoscevo, ma un conto è fare ‘quattro parole’ in pista, altro è lavorarci insieme. Certo il Canada è un ‘vero’ continente: c’è chi arriva da Vancouver, chi da Toronto o da Calgary, chi preferisce parlare francese e chi parla solo inglese. Spesso così dobbiamo organizzare conference-call per rimanere in contatto. Ma questo lavoro, non solo tecnico, ma anche organizzativo, è molto stimolante e credo possa servirmi per il futuro».
ATLETI – «Il mio contratto è di due anni, ma il lavoro che mi è stato chiesto è in prospettiva 2018. L’aspetto che mi ha colpito di più è come gli atleti vivano con spirito molto ‘free’, ma come al tempo stesso siano grandi lavoratori in pista. A un certo punto, dobbiamo quasi fermarli. Credo che ci siano margini di miglioramento per tutti, a partire dai due ‘vecchi’ del gruppo, Julien Cousineu e Mike Janyk. Direi, meglio in slalom dove abbiamo anche il figlio di Ken Read, Erik, oltre a Sasha Zaitsoff, slalomista puro, mentre in gigante siamo decisamente più indietro: puntiamo su Philipp Brown; vedremo cosa riuscirà a fare in questa stagione, dopo che ha vinto l’ultima NorAm in questa specialità. E con noi si allenano anche Dustin Cook e Morgan Pridy, i due polivalenti della squadra che, ovviamente, si dividono con il gruppo della velocità: il primo si è qualificato per la seconda manche a Soelden, poi si è un po’ perso nel corso della stagione, il secondo arriva dalla vittoria in NorAm in superG».