Lo Speed Opening sotto i riflettori, ambientalisti bloccano parte dei lavori. Julen: «Le gare non sono in pericolo»

La Commissione edilizia del Cantone Vallese ha bloccato una parte dei lavori di preparazione sul pendio che tra 20 giorni dovrebbe ospitare lo Speed Opening, accogliendo la segnalazione di alcune associazioni di ambientalisti che sostengono che un tratto di pista sul territorio svizzero sia al di fuori del perimetro del comprensorio sciistico. Ieri la risposta del comitato organizzatore, a firma del presidente Franz Julen: «Siamo convinti che tutto sia legale. La preparazione del tracciato di gara nella zona sciistica del versante svizzero è stata completata ed è pronta per l’evento; di conseguenza le gare non sono in pericolo. Non abbiamo nulla da nascondere e negli ultimi giorni abbiamo sempre manifestato la nostra disponibilità a mostrare alle autorità la situazione in loco. Il comitato organizzatore locale auspica che la questione venga risolta il prima possibile in modo da fare chiarezza». 

Nella sua dichiarazione, la Commissione Edilizia del Cantone fa riferimento a lavori che sarebbero stati eseguiti al di fuori del perimetro dell’area sciistica omologata in territorio svizzero. «Il Comitato organizzatore rimane convinto che essi non siano stati effettuati oltre tale limite. Visto che gli attuali lavori all’interno della zona sciistica sono stati completati, la decisione della Commissione Edilizia Cantonale (KBK) risulta essere un solo avvertimento».

Le sessioni di allenamento previste in vista delle gare di Coppa del Mondo inizieranno come da programma domenica prossima e si svolgeranno su piste di sci già esistenti e non interessate dall’attuale questione.

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