Il fortissimo norvegese Aleksander Aamodt Kilde, ai box da gennaio 2024, quando cadde rovinosamente a Wengen, è tornato a parlare dei postumi del suo infortunio. Qualche settimana fa Kilde è tornato ad allenarsi con la squadra norvegese e il suo rientro è sempre più vicino. Di recente si è confidato col quotidiano austriaco Kleine Zeitung, al quale ha parlato di tanti temi legati al proprio recupero psico-fisico.
Sebbene la sua spalla sinistra non sia ancora al meglio, Kilde ha ritrovato il sorriso: «Il pericolo di sepsi è stato grande, sarebbe potuto finire tutto quanto. Ma ormai è passato. Ora posso tornare a gioire un po’ di più, con tutto il cuore, e non solo per le altre persone».
Certe mattine, quando l’infortunio sembrava più serio e pesante, uno degli atleti più incredibili degli ultimi decenni era talmente scoraggiato che «al mattino non vedevo più il senso della mia vita», afferma il norvegese. Kilde era demotivato al punto da confidare ai propri genitori, quando ancora era in ospedale a Berna, che non sarebbe mai più tornato a sciare. «Non andrò mai più a sciare», disse loro, ma è una frase che si è rivelata prematura. Tuttora Kilde ritiene che «il mio scopo è lo sci e dovrebbe rimanere così».
Due mesi dopo l’incidente, Kilde era ancora imbottito di antidolorifici e costretto alla sedia a rotelle. Si è rivolto a molte persone per avere un aiuto psicologico. Dopo più di dieci anni dall’ultima volta, Kilde ha potuto passare un Natale tranquillo a casa propria, in Norvegia. E ora si è posto come obiettivo la discesa di Beaver Creek: le prove sulla pista americana iniziano il 2 dicembre. «Nessuno potrà dirmi che sono pronto. Solo io lo so. È un feeling che deve venire dal cuore, devi essere tu lì a dire: “Ok, posso dare gas”. Se non hai questa sensazione, è meglio che tu vada a casa» ha detto molto francamente Kilde.




