Vivien Insam ai saluti: «Gioie e delusioni, ma un capitolo importante della vita»

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«Ogni curva m ha insegnato qualcosa, anche quelle più dure. Grazie a quella bambina che ha iniziato tutto questo con un sogno e non ha mai smesso di inseguirlo». Quella bambina che è ritratta nelle immagini iniziali del video è Vivien Insam, ora ventisettenne, che ha annunciato il ritiro dall’attività agonistica. «Dopo tante discese, cadute, risalite e traguardi, oggi si chiude un capitolo importante della mia vita: la mia carriera sciistica – scrive in un lungo post sui social – Tutto è iniziato da bambina, quando la neve era solo un gioco e lo sci un sogno. Con il tempo è diventato passione, sacrificio, gioie immense e anche delusioni che mi hanno insegnato a rialzarmi».

Gardenese di Selva, ha fatto parte del Gruppo Sportivo Fiamme Oro e ha indossato per nove volte il pettorale in Coppa del Mondo. L‘esordio sotto i riflettori di Flachau il 9 gennaio 2018, poi bis nello slalom di Lenzerheide. Qualche mese dopo l’infortunio al ginocchio e anche per lei un lungo periodo per provare a ritornare. «Ogni gara, ogni allenamento, ogni infortunio, ogni traguardo tagliato hanno permesso di costruire la persona che sono oggi – aggiunge – Arrivare a gareggiare in Coppa del Mondo era un sogno che avevo fino da quando ero bambina e ce l’ho fatta! Nonostante gli ostacoli, nonostante gli infortuni, le battaglie silenziose e i momenti in cui sembrava impossibile, in cui mollare sembrava la via più semplice».

In Coppa Europa ha corso per 76 volte, entrando in otto occasione nella top 10, sia di gigante che di slalom. Il quinto posto nello slalom di Gstaad del 21 gennaio 2021 è stato il migliore risultato della carriera. «Pur non avendo raggiunto tutto quello che sognavo e per cui ho dato cuore e anima, sono fiera di me: ho combattuto fino alla fine, pure quest’ultima stagione con la mononucleosi».

E chiude dicendo: «Mi porto con me un gran bagaglio pieno di momenti belli e tanti insegnamenti per la vita. Grata di aver potuto vivere questo sogno e ringrazio la mia famiglia, senza di loro niente di tutto ciò sarebbe stato possibile. E poi ovviamente tutti quelli che hanno creduto in me dalle Fiamme Oro agli allenatori, preparatori, fisio, mental coach, sponsor e amici».

E allora buon futuro Vivien!

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