Pettorale rosso in gigante, seconda nella generale: tre vittorie e altrettanti podi che sia gigante, superG o discesa. Sempre nella top ten, mai un DNF. Che dire ancora della Federica Brignone di questo avvio di stagione che non sia ancora stato detto? Serenità mentale, determinazione, feeling. Più semplicemente, forse, divertimento. Se si diverte, va ancora più forte con la classe che ha. «Non credo che si sia un vero segreto dietro a questo mio stato di forma, penso sia un lavoro che prosegue negli anni, un lavoro di tanta gente che mi sta attorno. Un percorso di crescita anche mio personale, mentale: ogni anno è uno step in più. Ogni volta che esco da un periodo difficile imparo qualcosa e divento più forte».
A Lienz l’ennesima dimostrazione del suo atteggiamento attuale: a tutta, sempre, ma con la testa. Nella prima manche è andata meno bene del previsto, ci sta, ma ce ne sono due. Ha attaccato dove aveva perso, ha rifilato un secondo e 25 centesimi a Mikaela Shiffrin. E così, 62 volte sul podio…
«Sono molto felice, dopo la prima manche il podio mi sembrava irraggiungibile: mi sono fatta condizionare troppo dalle cadute delle apripista e di Marta Bassino, così non sono riuscita a trovare il giusto feeling e ho fatto un erroraccio che ancora mi chiedo come abbia fatto a non uscire. Nella seconda ho cercato di attaccare e di trovare il miglior ritmo ed è andata bene, anche se confesso che al termine della manche non pensavo di poter risalire così tanto». E domani sotto con lo slalom…