A Plateau Rosà con gli azzurri, tra gigante, slalom, programmi futuri e incognita Sudamerica

LIVE – Qualcuno è stato più fortunato, altri meno. Durante l’estate diverse squadre di prima mattina hanno fatto marcia indietro: piste e ghiacciai chiusi. Questa volta invece tutto è stato perfetto e gruppi elite, velocisti e polivalenti hanno fatto il pieno. Di sole, di condizioni meravigliose, di giri di allenamento. «Finalmente» dicono tutti quanti a gran voce. Si è chiuso un periodo proficuo sulle piste di Plateau Rosà, che qualcuno ha raggiunto da Breuil-Cervinia e altri da Zermatt. Gigante, slalom e velocità nel programma dei team che hanno lavorato tutti insieme. «Cinque giorni su cinque».

Paolo Deflorian con Marta Bassino ©Race Ski Magazine

Sorrisi e feedback positivi dagli atleti e dagli allenatori, tutti in attesa di sapere se si potrà andare in Argentina oppure no. Qualcuno ci crede ancora, qualcuno ormai preferisce rimanere in Europa. La situazione non è ancora nitida, di corridoio in corridoio di allenamento le versioni cambiano. Si decide il 5 settembre dice qualcuno, si resta tra Zermatt e Saas-Fee ipotizzano altri, la Fisi in un post Facebook di questa mattina spiega invece che: «Valentina Vezzali e il Ministero dello Sport sono al lavoro per permettere alle Nazionali di sci di raggiungere l’Argentina nei prossimi giorni per svolgere gli allenamenti in preparazione della stagione che porterà ai Giochi Olimpici invernali di Pechino 2022». Altre Nazioni hanno già alzato bandiera bianca, in casa Italia molti ci sperano, a iniziare da un Dominik Paris che ha saltato l’ultimo giorno di raduno a Plateau Rosà, per ritornare a casa e rimettersi subito al lavoro in palestra. «Si è concentrato sulla velocità, senza fare gigante e slalom l’ultimo slalom» raccontano gli allenatori. 

Sofia Goggia con il nuovo casco brandizzato Redbull ©Race Ski Magazine

Se si parte, si parte in una manciata di ore e giorni. Della serie, a semaforo verde i bagagli devono essere praticamente pronti, sacche degli sci comprese. Se per i velocisti c’è più tempo per poter pensare di partire, non si può dire altrettanto per chi invece dovrà essere al cancelletto di partenza dei giganti di Soelden. Nel frattempo avanti con i piani B. E che piani B, perché a Plateau Rosà le condizioni sono davvero eccezionali. Lo abbiamo toccato con mano, anzi con le lamine dei nostri sci: neve dura anche a mattinata inoltrata, manto davvero da sfruttare con un’aria che è già cambiata e non è più quella di piena estate. 

Christof Innerhofer ©Race Ski Magazine

Si diceva di allenamenti congiunti uomini e donne, anche con altre squadre. In questo periodo serve collaborazione, serve adattamento perché a volte ci sono le piste e non gli alberghi oppure viceversa. È un rebus che i tecnici portano avanti, trovando sempre la migliore soluzione e sapendo che i programmi messi nero su bianco a inizio stagione (o alla fine della scorsa) sono ormai difficili se non impossibili da seguire. Si vive un po’ alla giornata o raduno, ma con queste condizioni davvero di problemi non ce ne sono e tutti riescono a lavorare nel miglior modo possibile. Come ieri, per esempio, quando parte degli azzurri hanno sciato in gigante, altri invece in slalom. Perché lo slalom? «Perché in questo periodo è utile variare, perché siamo usciti da giornate di velocità e perché ai Giochi di Pechino c’è la combinata e assegna medaglie» spiega Giovanni Feltrin, responsabile delle polivalenti. E così mentre Goggia, Bassino, Nicol Delago, Mattia Casse facevano gigante, Federica Brignone, Christof Innerhofer, Emanuele Buzzi, Nadia Delago, Francesca Marsaglia, Elena Curtoni, Laura Pirovano e Roberta Melesi facevano slalom. Un po’ palo alto, un po’ palo nano, anche con il cronometro. 

Federica Brignone con Daniele e Davide, papà e fratello ©Race Ski Magazine

Giornate di allenamento positive dunque in terra Svizzera, dove i big della Nazionale italiana ritorneranno già la prossima settimana. Ora qualche giorno a casa, test atletici poi di nuovo in pista. Alcuni a Cervinia, alcuni a Zermatt, altri a Saas-Fee. È facile immaginare che saranno questi i quartieri generali dell’Italia se dovesse arrivare lo stop definitivo alla trasferta in Argentina. Nel frattempo tutti sono al corrente della situazione, ma nessuno ci pensa: è più importante sfruttare ogni singola giornata di lavoro per preparare la stagione olimpica. 

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