Prima prova cronometrata sulle nevi cinesi a cinque cerchi di Yanqing in vista della discesa femminile di martedì. Sofia Goggia era l’azzurra più attesa, dal momento che sta facendo di tutto per essere competitiva dopo l’infortunio di Cortina. La bergamasca ha chiuso a poco più di un secondo dalla testa della classifica. Per Sofia ci sono altre due prove per cercare la forma migliore, una condizione ovviamente non al top. Per l’azzurra oggi un passo avanti in ogni caso. Aspettava delle risposte dal primo allenamento sulla Rock e queste sono arrivate. Taglia il traguardo della discesa e lo vedi dall’espressione del viso che è soddisfatta. Non conta oggi il cronometro, ma invece sapere che ci sono speranze per lasciare il segno nella libera olimpica. Ci dice l’orobica, olimpionica quattro anni fa in Corea: «La forma è quella che è, ma è normale. Ci vogliono tempi biologici per essere al top, ma non mollo e sto facendo di tutto per essere la più competitiva possibile. Da quando ho iniziato la riabilitazione sono sempre stata seguita in maniera efficace e diverse persone hanno collaborato per farmi arrivare qua al meglio. Mi hanno addirittura incitato quando io ero la prima ad essere un po’ diffidente in certe occasioni, vedi i dott. Herbert Schoenuber ed Andrea Panzeri (quest’ultimo, presidente della commissione medica Fisi, che è a fianco a noi n.d.r.). Oggi dovevo rompere il ghiaccio e l’ho fatto. Gianluca Rulfi, il mio coach, ieri mi teneva tranquilla e addirittura mi consigliava di scendere piano, anche con i pantaloni sopra la tutina. Al massimo freno, ma con i pantaloni no eh (ride Sofia n.d.r.)». Goggia è riuscita a trovare buone sensazioni: «In qualche passaggio ho sentito lo sci correre, fare velocità, ho sentito la discesa dentro insomma, sono contenta per queste sensazioni. Al cancelletto ero davvero motivata, determinata, ma sopratutto felice. Quando ho letto la scritta Beijing 2022 è stato bellissimo, ho capito di essere. davvero qua. Non dico pronta, ma presente. Le altre hanno gareggiato in superG, hanno provato il pendio, per me era il battesimo su queste nevi olimpiche. Nel complesso è andata bene per essere la prima prova. Motivazioni altissime mi spingono a crederci e adesso aspettiamo le altre due prove per fare un altro passo avanti».
COMANDA WEIDLE, SELEZIONE DOMANI PER LE AZZURRE – La tedesca Kira Weidle è stata la più veloce. Poi ecco la Svizzera: Corinne Suter, l’oro olimpico del superG Lara Gut e Johanna Haehlen. Goggia ottava, decima Nadia Delago, l’altra azzurra sicura per martedì. Le altre sono invece in selezione, tempo permettendo perchè danno 20 centimetri di neve: in cinque per due posti con Bassino che comunque dovrebbe provare più che altro in vista della combinata. Nicol Delago out, poi ci sono intorno a due secondi di distacco Elena Curtoni, quindi a seguire Federica Brignone (ma ha saltato una porta), Marta Bassino e Francesca Marsaglia.
ECCO BRIGNONE E CURTONI – Ci dice l’argento olimpico del gigante: «Non ho feeling su questa pista, domani c’è la selezione e devo subito fare amicizia con il pendio. Curve non tecniche, è necessario cercare sempre di far velocità, assecondare bene dossi e terreno. Il facile diventa il difficile». E Aggiungiamo noi, come sempre per italiane e italiani, che prediligono passaggi tecnici e angoli a differenza dei tratti di scorrimento. Arriva Elena. «Sono delusa per il superG, non mi nascondo. Certo, sciare fa bene a dimenticare la gara di ieri e a mettere il focus su quella di martedì. E alla fine, dico la verità. mi sono anche divertita…».