L’urlo di gioia e di liberazione. Federica Brignone torna sul podio olimpico a distanza di quattro anni. Fantastica, basta questa parola a definire la straordinaria gara di una campionessa che non smette di stupire. Due manche spettacolari, corse su una pista non così lunga, che si presentava però con un tipo di neve che ha messo in difficoltà molte atlete. Serviva solidità, servivano nervi saldi sul pendio di Yanqing. Che la valdostana ha avuto anche a 31 anni, diventando così l’atleta più anziana a salire sul podio di un gigante.
Impossibile fare calcoli nella seconda manche; con una Lara Gut-Behrami in grande spolvero nella discesa decisiva, non bastava neppure il secondo di vantaggio che la valdostana aveva nei confronti dell’elvetica. Un’altra manche a tutta velocità, che le è valsa la medaglia d’argento. Nulla ha potuto contro una Sara Hector che in questa stagione sta letteralmente dominando in questa disciplina. È la svedese a mettersi al collo l’oro, con 28/100 di vantaggio nei confronti dell’azzurra che non centrava il podio in gigante dal dicembre 2020. Un quarto posto dietro l’altro fino a oggi, quando la ruota ha girato dalla sua parte.
Medaglia di bronzo per Lara Gut-Behrami che si è rifatta nella seconda manche e ha recuperato dall’ottavo posto provvisorio chiudendo a 72/100 dalla vetta. Fuori Tessa Worley, male Petra Vlhova, fuori nella prima manche Mikaela Shiffrin e Marta Bassino.
Bruttissima caduta per l’americana Nina O’Brien, che ha sbagliato alla penultima porta ed è scivolata malamente fino sul traguardo. È stata trasportata fuori dalla pista con il toboga, molto dolorante alla gamba.