Paris e la semplicita' disarmante del fuoriclasse…

Schaldming Day 5 – «Grazie a chi ha collaborato a realizzare questo sogno»

E alla fine si commosse anche ‘Parigi’. Durante il podio alza le braccia al cielo, gli occhi sono tutti nella direzione dei suoi allenatori schierati a bordo parterre in religiosa fila. Uno però se ne sta da solo: è Gianluca Rulfi, che si sbraccia e salta, urla ed esulta. Dominik Paris è il nuovo vice campione del mondo di discesa. Dopo aver sbancato Bormio e domato Kitzbuehel, eccolo d’argento sulla Planai di Schladming.

SEMPLICITA’ DISARMANTE – Stupisce la sua semplicità quasi disarmante, colpisce il suo far sembrare che tutto è normale, di routine, logico. E invece di logico e razionale c’è ben poco: questo altaotesino della Val d’Ultimo, più precisamente della frazione di Santa Valpurga, è una grande realtà della velocità mondiale a nemmeno venti tre anni. Il futuro è tutto suo. Solido, veloce, resistente, attaccante, sereno: in una parola, anzi due, Dominik Paris.

ATTACCANTE DI RAZZA – «L’unico che attacca perchè ha dentro questa voglia di farlo», dice Claudio Ravetto. «L’unico che pesa 100 chili e oltre ad essere un ottimo discesista ti tura fuori manche di slalom come a Wengen nel segno della dinamicità ed elasticità», afferma Gialnuca Rulfi. «Uno che sotto pressione ha fatto qualcosa di incredibile», sentenzia Peter Fill.

UN GRAZIE ALLA FORESTALE – Paris vorrebbe elencare tutti i tecnici e le persone che hanno contribuito a questa annata fantastica, ma ne cita solo uno: «Grazie a tutti, tecnici ed amici, a tutti quelli che hanno costruito con me questo sogno che oggi si conferma bellissima realtà. Fra questi un ringraziamento speciale va alla Forestale». Gli ‘angeli verdi’ del Cadore insomma, ecc sono stati la prima ancora di salvataggio, la prima forma di finanziamento di questo ‘corazziere’ che viene dalla Val d’Ultimo, che fa paura solo dal nome. «Ha una capacità straordinaria di concentrazione», fa sapere Paolo Zardini, il dt della Foresatale. Paris ha fatto qualcosa di straordinario, alla faccia di chi affermava che era uno che si allenava sempre poco e quindi poco resistente. Invece ha vinto nel finale sulla Stelvio e sulla Streif, inoltre non ha ceduto nel tratto conclusivo della Planai.

SCORREVOLE E…SERENO «Vi siete spaventati quando nel finale ho fatto quell’errore e quasi incrociavo gli sci? Era tutto sotto controllo, era per fare un po’ di spettacolo». Raimund Plancker, ora dt delle donne, lo allenava in Comitato: «Mi colpivano sempre due cose di Paris. La prima quella dote innata di sensibilità, quella capacità di far scorrere gli sci. Poi il fatto di non essere mai teso». Così anche Alessandro Serra, il coach della rassegna iridata giovanile di Garmisch quando Paris fu sempre d’argento quattro anni fa: «Sereno, tranquillo, senza paura e senza paranoie». Grande ‘Parigi’: vola!

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