Arrivano puntuali come sempre le pagelle del fine settimana di raceskimagazine.it
DISCESA WENGEN
Dominik Paris, voto 7,5: Il corazziere della Val d’Ultimo riesce a mettere insieme finalmente una discesa degna delle sue potenzialità. Svindal e Kroell sono su un altro pianeta, ma perde il podio per 5 centesimi. In combinata ottimo quinto. Ritrovato, e soprattutto, in odore di Kitz.
Christof Innerhofer, voto 7,5: Quinto a due centesimi da Paris, anche lui brillante sul Lauberhorn mutilato. Da due gare abbiamo ritrovato il vero Inner, la stagione della velocità è ancora lunga e lo aspettiamo sul podio. Colpo in canna.
Peter Fill, voto 6,5: Non lontano dai primi, sempre fra i big, ma forse rischia ancora troppo poco. Gentile. (per dirla con i francesi circa la sua sciata)
Siegmar Klotz, voto 6: Venticinquesimo dopo la lunga pausa per nebbia può regalare una sufficienza, seppur striminzita. Ma per carità, non accontentarsi.
Davide Cazzaniga, voto 5,5: Sembra lì per caso. Vestito diverso, più giovane di tutti, però guascone come il prototipo del discesista. Non va a punti e non si può valutare suffientemente; ma per essere alle prime armi l’atteggiamento è quello giusto. Lottatore.
Mattia Casse, voto 5: Un passettino indietro, anche se le pausa per nebbia hanno complicato le cose a tutti. Meglio in combinata.
Silvano Varettoni, voto 4,5: Quest’anno fa fatica, troppa fatica. Lo chiamavano Lazzaro per il fatto di ripartire sempre da infortuni gravi e momenti bui. Risorgerà ancora?
Paolo Pangrazzi, voto 4,5: Lo portano, gli danno fiducia, lo gasano. Lui tribola, sembra anche stanco. In Coppa Europa va, in Coppa del Mondo no. Autentico punto di domanda…
Werner Heel, voto 4: Eccezion fatta per Santa Caterina, non c’era e non c’è. Dov’Heel?
SLALOM WENGEN
Giuliano Razzoli, voto 9: Niente pali spezzati sulla sua traiettoria, niente errori. Questa volta centra il risultato riuscendo finalmente a concretizzare la sua sciata efficace. Al traguardo esplode di gioia. Liberazione.
Stefano Gross, voto 9: Lo davano fuori dai giochi, perchè il Silberhorn non è il budello ripido della Maennlichen-Jungfrau. Lui però mette tutti a tacere e ritorna competitivo. Ora viene il bello. Vamossss (per dirla con lui).
Patrick Thaler, voto 6: Quindicesimo il ’nonno di Sarntal’, che fa ancora il compitino ma, se si esclude la prima in Val d’Isere, non riesce più al momento a stare davanti. Ora Kitz, dove ha già fatto podio. No al prepensionamento.
Manfred Moelgg, voto 5: Deraglia sulla Compagnoni, deraglia sul Silberhorn. Modalità standby.
Cristian Deville, voto 4,5: Spiace vederlo abbacchiato, giù di tono. Forse anche per questo non riesce più a graffiare. Ma attenzione a domenica: a Kitz, Devil ha trionfato. Mai dire mai.
Riccardo Tonetti, senza voto: Cresce in ogni disciplina, va a punti, entra nella top ten. Se ieri non sbagliava nel finale si avvicinava ancora di più al podio. Tecnicamente e atleticamente c’è. Bomba a orologeria.