Lecco, Vincenzo Tondale: «Siamo una società sportiva, non commerciale»

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Un’istituzione dello sci giovanile. Qualche settimana fa, sul ghiacciaio dello Stelvio, abbiamo incontrato Vincenzo Tondale dello Sci Club Lecco. Direttore tecnico delle categorie Children e Pulcini per il Lecco, Tondale lavora nel mondo dello sci giovanile da 43 anni, e da 40 esatti si occupa della crescita dei giovani nella categoria Children.

Di stagioni Tondale ne ha iniziate tante. Per tutti “Winch”, guarda con ottimismo anche all’annata 2025-2026 che sta per cominciare a Pila con le gare del Top 50. Eppure non nasconde che alcune cose sono sempre più difficili, col passare degli anni. Ecco la nostra chiacchierata col mitico “Winch” Tondale sullo Stelvio.

«Ormai ho la testa dura – dice sorridendo Tondale – e continuo a fare questo lavoro soprattutto perché mi piace. Mi piace lavorare ogni giorni coi ragazzi, confrontarmi con loro, avere ambizioni. Sono consapevole del fatto che, in questi 40 anni, il mondo è cambiato: guardo avanti anch’io e provo a fare tutto nel miglior modo che posso».

Lo Sci Club Lecco, sostiene Tondale, ha la fortuna e la lungimiranza di credere nell’agonismo. «Il presidente Arturo Montanelli, il tesoriere/vice-presidente Pietro Brivio e tutti gli altri consiglieri hanno molto a cuore il lato competitivo. Dico sempre che lo Sci Club Lecco è una società sportiva, non commerciale. Tutto ciò che recuperiamo come quote dei ragazzi o dagli sponsor, lo usiamo per acquistare pulmini o aumentare il numero degli allenatori. Vogliamo sempre e solo dare il massimo supporto possibile ai ragazzi».

"Winch" Tondale del Lecco
“Winch” Tondale del Lecco

D’altra parte, continua Tondale, nessuno viene escluso. Come dicevano a Race Carlo Riva e Pierfrancesco Dei Cas, che al Lecco si occupano dei Giovani, a tutti vengono date le stesse opportunità: «Non diciamo “no” a nessuno – conferma Tondale – Se dei ragazzi sono cresciuti con noi, diamo loro la possibilità di continuare anche se non vogliono fare attività agonistica ad altissimo livello».

Il Lecco lavoro principalmente sui comprensori di Bormio e Santa Caterina Valfurva, dove molti genitori dei ragazzi hanno seconde case. L’organizzazione per muovere i pulmini da Lecco è piuttosto complessa: «Ma ci salviamo perché con noi lavora gente che ha passione».

Le difficoltà non mancano. «Ogni anno è sempre più difficile portare avanti il lavoro» sostiene Tondale, che sottolinea come i motivi siano molteplici. «Il mondo è cambiato, bisogna giustamente guardare mille particolari per garantire lo svolgimento dell’attività in modo sicuro e propositivo. I genitori sono un pochino più attenti ed esigenti: non tanto dal punto di vista tecnico, ma per tutto il contorno. I ragazzi vivono in un ambiente un po’ più ovattato, sotto una campana di vetro. E quindi a volte si fa più fatica a fare un lavoro di qualità».

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