Oggi siamo 'saliti' in mezzo ai tifosi
Oggi non abbiamo ‘preso’ la corsia preferenziale per i giornalisti, ma abbiamo fatto la trafila dei ‘semplici’ tifosi per andare a vedere la discesa femminile. Il biglietto per vedere la gara nel parterre costa 100 dollari canadesi, compreso la navetta che porta da Whistler a Creekside. Ma tutto il mondo è paese: anche in Canada ci sono i bagarini. Stefano, tifoso della Fanchini arrivato qui con il fans club, ne ha sborsati 200 per vedere la gara. Stop alla screening line: come in aeroporto si controlla al metal detector bagaglio e persona. Inizia la fila per arrivare alla seggiovia quadriposto che porta al parterre d’arrivo. Tutti in coda: Anthony arriva da Vancouver, non è un grande appassionato di sci, ma vuole vivere lo spirito olimpico ‘live’ anche a Whistler, dopo aver comprato un biglietto per l’hockey, ma non quello della finale. Vediamo due volti conosciuti: Stefania Demetz e Gernot Mussner del comitato organizzatore della Saslong. «Non è che volete fare le Olimpiadi in Val Gardena…?». «Siamo qui per vedere, c’è sempre qualcosa da imparare: guarda, nessuna transenna per far organizzare la fila, nessuno che cerchi di passare davanti». Arriviamo in seggiovia e chi troviamo? Il presidente Morzenti. Per una volta non parliamo di questioni federali. «Sono riuscito ad andare a sciare un giorno – ci ha detto – la ‘gondola’ Peak 2 Peak è spettacolare, peccato che non siamo riuscito a ‘prendere’ la cabina che ha il fondo trasparente dove si può vedere quello che hai sotto di te. E poi pazzesco: nella seggiovia finale, ti lasciano alzare la sbarra anche in movimento per scendere in volo a fare neve fresca…». Arrivati sotto le tribune, Emily, volontaria di Squamish ci dice dove andare: noi puntiamo sul parterre. Dominik Paris è di nuovo qui, a vedersi la gara: lo fermano due canadesi, fanno la foto con il telefonino, ma neppure sanno chi è. Basta avere la divisa dell’Italia. Intanto gli svizzeri suonano i campanacci, i canadesi, più discreti, la campanella ufficiale dell’Olimpiade (costo 8 dollari), tutti con i famosi guanti rossi di lana addosso. Per oggi basta così, torniamo a lavorare.