Ted Ligety: «La FIS sta cercando di rovinare il gigante»

Continua il dibattito tra gli atleti di Coppa del Mondo a proposito delle nuove regole proposte dalla FIS in fatto di attrezzature per la prossima stagione. In particolare tiene banco la rivoluzione dello slalom gigante, con la sciancratura degli sci che, nelle intenzioni della FIS, dovrebbe passare da > 27 metri a > 40 metri. Una svolta epocale, oppure, come la pensano i più, un passo indietro nell’evoluzione di questo sport. A tal proposito vi proponiamo il pensiero di Ted Ligety ‘postato’ sul suo blog personale un paio di giorni fa dopo aver testato i primi prototipi di questi sci. nessuno può essere più autorevole in materia di slalom gigante del detentore delle ultime due coppetta di specilità e campione del mondo in carica.

«Si fa un gran parlare delle nuove regole proposte dalla FIS per la prossima stagione. Mi sono già espresso negativamente in proposito, specialmente sulla questione degli sci da gigante, il cui raggio non dovrebbe essere inferiore ai 40 metri, contro l’attuale limite di 27. Non è che magari Miki Von Gruenigen e Alberto Tomba staranno pensando di tornare in pista e rispolverare i loro vecchi sci? Anche se probabilmente nemmeno questi modelli sarebbero in regola! Nei 17 anni passati il raggio di curva degli sci da gigante non è cambiato molto. Nel 1996 si gareggiava con una sciancratura similare a quella di oggi (> 28 metri). Tre anni prima, nel 1993, Rainer Salzgeber (attuale race director di Head, ma atleta di Coppa del Mondo negli anni ’90) mi ha spiegato che si sciava in gigante con 32 metri di raggio. Per darvi un’idea dell’epoca, erano gli anni in cui uscivano al cinema ‘Schindler’s list’ e ‘Sleepless in Seattle’ e quando papà Bush cedeva le chiavi della Casa Bianca al neo-eletto Bill Clinton. Bisogna tornare indietro fino agli anni ’80 per trovare sci con raggio di 40 metri: lo stesso che la FIS ora vorrebbe imporre a me e a tutti gli atleti dai 15 anni in su che intendano gareggiare in slalom gigante.

Scrivo ora questo articolo perché oggi (18 agorsto, ndr) ho finalmente potuto testatare un prototipo di questi nuovi sci. Francamente ‘they suck’ (fanno schifo). Mi sentivo come Phil Mahre nel 1984. Non riuscivo a girarli se non con un’incredibile slidata e un passo per invertire da uno spigolo all’altro. Li ha provati anche Warner Nickerson tra i pali: vedendolo scendere nel tracciato mi sembrava di tornare ai vecchi film muti, in bianco e nero, sui pionieri di questo sport. In partenza mi diceva di essere preoccupato per l’incertezza che gli generavano ad ogni porta queste spatole così lunghe. Per avere qualche speranza di affrontare il palo successivo non gli restava che tagliare di brutto e quindi sbandare in modo brusco. Non vi sembra ‘pericoloso’?

Continuo a sentire che lo sci agonistico sia diventato pericoloso e i primi sostenitori della teoria sono proprio i membri della FIS, l’organo che deve ‘governare’ questo sport. La verià è che lo sci agonistico è sempre stato pericoloso. Non confondiamo le cose: sono assolutamente a favore della ricerca per la sicurezza e nel prendere precauzioni affinché i rischi si riducano al minimo. Ma lo slalom gigante è davvero così pericoloso? La mia risposta è no. Nelle ultime tre stagioni abbiamo totalizzato tre infortuni tra i top 30 della specialità e non credo che in nessuna di queste situazioni le colpe siano dell’attrezzatura.Thomas Fanara si è rotto il legamento crociato a Beaver Creek nel 2009 perché il telo della porta l’ha agganciato al palo, facendolo poi volare via; Marcel Hirscher si è rotto la caviglia principalmente a causa della cattiva preparazione del pendio di gara. Il terzo incidente è quello di Benny Raich, che si è procurato la rottura del crociato anteriore gareggiando in un parallelo, in cui uomini e donne gareggiavano sullo stesso percorso, nonostante producano segni diversi sulla neve, sciando su linee differenti. Penso che tre incidenti in due stagioni siano un numero accettabile, specialmente se si considera che la colpa non è direttamente dell’attrezzatura.

Sfortunatamente non ho ricordi precisi dell’epoca in cui si gareggiava con sci di 40 metri di raggio, per cui non posso riportare esempi di gigantisti che si fossero fatti male a causa della sciancratura degli sci. Ma mi ricordo di grandi atleti, come Marc Girardelli, che ebbero innumerevli infortuni sciando con sci dritti. Gli esperti della FIS dovrebbero ricordare che gli atleti sono stati soggetti ad infortuni in ogni era e lo saranno sempre. Quando hai uno sci da 195 cm, una leva rigida ‘imbullonata’ ai tuoi piedi, c’è una buona possibilità di farsi male, indipendentemente dalla sciancratura o dal raggio di curva di questi ultimi.

La FIS sostiene che rallentando gli atleti (con drastiche modifiche all’attrezzatura) si renderà lo sport più sicuro. Ma la riduzione della velocità non è una conseguenza dell’utilizzo di sci con un raggio di curva maggiore. Che differenza c’è se cadi ai 90 o agli 80 all’ora, oppure ai 140 invece dei 120 chilometri all’ora in discesa libera? Gli allenatori andranno a tracciare più dritto in conseguenza alle nuove regole e quindi non cambierà nulla nel rapporto tra velocità e pericolo.

Va notato che la FIS non svetta in quanto ad acume nel proporre nuove regole di sicurezza. Ad esempio qualche anno ha sono state abbassate le piastre e aumentate le superfici degli sci, sottoponendo ginocchia e fisico a maggiori sollecitazioni e aumentando così gli infortuni. Sci più stretti risulterebbero vantaggiosi in talune situazioni e questa mi sembra l’unico aspetto azzeccato della nuova proposta.

Se si vuole rallentare l’azione degli atleti, si potrebbero abolire le tute da gara attillate, costringendo ad utilizzare normale abbigliamento, come nelle gare di ski-cross (effettivamente non mi piace per nulla indossare la tuta da gara). Si potrebbero poi pensare regole specifiche per il gigante per far sì che i tracciati siano più rotondi.

Potrei sembrare di parte nel parlare di regole relative al gigante, visto che nelle ultime stagioni le cose per me sono andate particolarmente bene. Onestamente, se fossero previsti cambiamenti per rendere più sicuro il nostro sport, invece di rovinarlo, sarei il primo ad applaudire, anche se questo dovesse venire a mio personale svantaggio. Allo stato attuale dell’arte, però, non vedo alcun miglioramento per gli atleti. Al contrario, credo che questi sci toglieranno il divertimento da questo sport e faranno passare la voglia ai giovani di mettere un paio di sci da gara per andare in pista. Lo sci agonistico è uno sport unico nel suo coniugare sensibilità e potenza. A giudizio mio e di Warner, dopo il test di oggi, questi favoriranno la stazza fisica e la forza bruta di sciatori come Svindal, ad esempio, penalizzandone in modo irreparabile altri come Hirscher o Fanara. Spero che la proposta di cambiamento delle regole sia solamente una manovra della FIS per poter dire che hanno fatto un tentativo di rendere più sicuro lo sci. Diversamente è meglio che vada a spolverare le vecchie videocassette delle Olimpiadi di Sarajevo e che inizi a studiare la sciata dei leggendari Phil Mahre e Ingemar Stenmark».

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