Premetto. Conosco meglio Christof Innerhofer e Peter Fil, nelle ultime stagioni infatti ho avuto la fortuna di raccontare i loro trionfi, vittorie, imprese. Werner Heel, trentasei primavere, lo conosco da sempre è vero, mai forse in maniera meno approfondita, diretta, esaustiva a differenza di Inner e Pietro. Ma nulla cambia rispetto al concetto primario, quello che voglio esprimere, quello che desidero raccontare e condividere, quello insomma della lunga vita dello sci agonistico. Werner lo conosco dal periodo in cui primeggiava in Coppa del Mondo. Poi i rapporti sono diventati più aridi, anche se la nostra vecchiaia (dal punto di vista professionale) ci ha sempre fatto mantenere un filo conduttore. Per Werner periodi difficili, in seguito la resurrezione agonistica. Ora è ancora in lotta: un guerrigliero insaziabile. Werner tuttavia è un grande perchè è la radiografia della vita: polvere e altare, gloria e sconfitta, una girandola di emozioni, esperienze, più semplicemente di vita.
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