In allenamento è spesso la più veloce delle italiane. In gara aspira a migliorare il 7° posto di Jasna 2021, best result in carriera. Per ora. Martina Peterlini, trentina, 27 anni, guida il gruppo azzurro femminile a Gurgl, in Austria, nel secondo slalom stagionale previsto sabato 23 novembre, con manche alle 10.30 e 13.30 (Diretta RaiSport ed Eurosport, integrale su Discovery+).
Martina, quali sono i tuoi pensieri su Levi?
«Non posso ovviamente essere soddisfatta del 17esimo posto. Nella seconda manche sono partita con l’idea giusta, cioè attaccare a tutta. Poi però arrivata sul muro non ho sciato bene, mi scivolano gli sci, non sono riuscita a farli tenere ed è andata così. Si poteva fare meglio, certamente. Ho commesso degli errori sul muro, ho perso un po’, ma qualcosa di buono c’è stato. Prendo e porto a casa, aspiro a fare meglio, ma resto serena perché in allenamento sto facendo buone cose, solida sugli appoggi ecc. ecc. Avanti così e sarà solo questione di tempo. La nostra squadra vale più di quello che si è visto a Levi».
Obiettivi per la stagione?
«Non voglio pensare solo al risultato perché quello è relativo, bisogna concentrarsi sulla prestazione. Dare il massimo e quel che viene lo guardo poi alla fine. Pensare al risultato ipotetico non è qualcosa che faccio, preferisco concentrarmi sulle mie sensazioni e sul mio sci».
Com’è andata l’estate?
«Durante l’estate abbiamo lavorato davvero bene, anche a secco con il preparatore della squadra Pietro Taricco, e il mio personale, Davide Marchetti, e sono molto felice di quanto fatto. La prima estate in tre anni senza intoppi, almeno per me: siamo riuscite a dare tanta continuità al lavoro che poi era quanto mi era mancato nelle ultime annate, tra un infortunio e l’altro. E poi abbiamo fatto degli stage sugli sci che sono andati bene».
Levi non è un pendio da italiane, si dice. Ma è davvero così?
«Non so perché si è diffusa un po’ questa idea. Forse per la prima parte della pista, pianeggiante, e il cambio piano-muro, molto secco. A me la pista “Levi Black” piace molto, anche l’ambiente e l’atmosfera sono ottime. E pure le prime gare hanno sempre qualcosa di speciale, perché le attendi a lungo e finalmente fanno partite la stagione. Come gruppo siamo tutte a buon livello, unite e convinte, poi ovviamente bisogna dimostrare il vero valore in gara. Siamo qui per questo, ma con tanta serenità e voglia di fare».
Da tre stagioni c’è continuità tecnica. È meglio rispetto ai tanti cambi precedenti?
«Sinceramente io ho un po’ patito negli ultimi anni questi cambi di staff. Secondo me perché un progetto possa funzionare bisogna dargli il tempo di svilupparsi e di vedere i frutti. Quindi personalmente sono contenta di lavorare con lo stesso staff con due anni e mezzo. Io poi sono una che si affeziona alle persone…».