Hanno fatto un miracolo ad Adelboden per allestire il tradizionale gigante. Una striscia di neve in mezzo al nulla, ai verdi prati di primavera inoltrata. E invece è inverno pieno, inizio gennaio e la grande classica è rimasta in bilico fino all’ultimo. Alla fine lo spettacolo è stato conservato nella sua interezza, regalando una gara spettacolare. Che è stata vinta dal solito Marco Odermatt, che ha letteralmente mandato in delirio i tifosi di casa facendo una manche semplicemente divina. È riuscito a rifilare 73/100 a Henrik Kristoffersen davvero scatenato, che trova un altro podio in stagione, un altro ad Adelboden, ma non può nulla contro questo Odermatt. Ancora Svizzera al terzo posto, grazie alla prestazione di Loic Meillard che chiude terza ma addirittura a 1″66.
Applausi per Filippo Della Vite, se li merita tutti quelli dei 25 mila tifosi ai piedi della pista. Una seconda manche all’attacco da cima a fondo, senza fare calcoli, provando a fare la differenza. E ci è riuscito perché era arrivato ad avere anche un secondo su chi fino a quel momento era al comando poi, complice qualche sbavatura sul ripido finale, ne ha lasciati per strada la metà. Poco importa, l’atteggiamento è quello giusto e Pippo sul celebre pendio elvetico si prende il miglior risultato in carriera: undicesimo.

Luca De Aliprandini non può certo essere soddisfatto della sua prestazione: nella seconda manche ha perso addirittura 6 posizioni. Per il trentino però, in questo momento, è prioritario ritrovare un po’ di fiducia e provare a raddrizzare una stagione iniziata male. Chiusura di gara in 21° posizione. Fuori invece Hannes Zingerle, che aveva centrato la qualifica.

Preoccupano invece le condizioni di Victor Muffat-Jeandet; il francese ha inforcato con il ginocchio sui dossi che precedono il muro finale ed è rimasto a terra dopo aver sbattuto la testa. Lunga interruzione di gara, intervento dei sanitari ed evacuazione in ospedale per controlli: dalle prime informazioni sembrano non esserci problemi alla gamba.