LIVE – L’Italia sfida la Norvegia. Gamper alza il tiro: «Possiamo fare doppietta»

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Finisce la ricognizione in Gardena e incontriamo Franz Gamper nel cantino gelido e buio della finish area della Saslong. Alle 12.15 c’è il superG di Coppa del Mondo della Val Gardena, il secondo della stagione 2017. Gamper, altoatesino della Val d’Ultimo, faro dello squadrone norvegese della velocità, adesso ha un ruolo differente. Ci dice Franz: «Faccio il consulente, mi occupo ancora del team della Coppa del Mondo certo, ma da gennaio seguirò anche la Coppa Europa per dare consigli ai giovani norvegesi». Un saggio insomma, vista la sua incredibile esperienza a fianco dei campioni scandinavi. Gamper non ci pensa due volte e afferma: «Certo, nello sci si può essere davanti, andare a tutta, ma se sbagli una curva perdi una gara. Quello è chiaro, a volte è una lotteria, ma Kjetil Jansdrud  e Aksel Lund Svindal oggi possono fare doppietta. Jansrud è in una forma pazzesca, Svindal non ancora al top ma ha ancora margine».

Course name Saslong ©Gabriele Pezzaglia
Course name Saslong ©Gabriele Pezzaglia

OTTO AZZURRI ALL’ATTACCO DELLA SASLONG – L’Italia risponde all’assalto dei vikinghi con tre alfieri pronti a stupire sulle nevi di casa gardenesi: stiamo parlando di Dominik Paris (numero 7), già sul podio in Val d’Isere, del solito solido Peter Fill (19) che dopo Val d’isere parlava di «Confronto serrato costante fra Norevegia e Italia» e di un Christof Innerhofer (14) in netto recupero.  Al via inoltre Mattia Casse (8), da cui ci aspettiamo grandi cose quest’inverno, i giovani rampanti Emanuele Buzzi (33), Guglielmo Bosca (48), Matteo De Vettori (55), e un Werner Heel (66) che non ha intenzione certo di mollare.

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Cristian Corradino nel parterre gardenese ©Gabriele Pezzaglia
Cristian Corradino nel parterre gardenese ©Gabriele Pezzaglia

CORRADINO: «OCCHIO AL CIASLAT» –  Incontriamo anche il tecnico azzurro Cristian Corradino che ci parla della pista e del tracciato. Eccolo: «Neve dura, non ghiacciata perchè comunque solitamente non si barra in maniera tradizionale nelle discipline veloci, tracciato molto filante. Il tratto pià difficile? Il Ciaslat in questo superG, ma si può perdere la gara ovunque».

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