La grande fiducia e la solidità di Mattia Casse

Ci vuole la tecnica, ci vogliono le gambe, ci vuole anche la fiducia. Perché spesso puoi avere i primi due elementi, ma senza un mix di fattori, non sempre il risultato arriva. Mattia Casse durante questa stagione ha trovato le risposte che cercava da tempo, si è lasciato alle spalle momenti difficili e ora viaggia come un treno. Anzi, come un trattore a tutta velocità, che parla ancora una volta della voglia di trovare continuità. 

Il primo podio in Val Gardena rappresenta una svolta, il jet azzurro ha trovato la svolta e dopo due podi in discesa, oggi è stato capace di trovare la top 3 anche in superG. Una prima volta per lui, su una Olympia delle Tofane che piace a tutti, in una Cortina d’Ampezzo che non ospitava gare maschili di Coppa del Mondo da oltre 30 anni. «I primi risultati in Coppa del Mondo erano arrivati proprio dal superG – racconta -, fare questo podio è speciale, poi qui davanti al pubblico di casa, ancor di più». 

Una stagione da incorniciare per Mattia, che definisce solida. «È quello che voglio e quello che cerco, ora e in futuro – aggiunge -. Olimpiadi di Milano-Cortina? C’è ancora tanto tempo, ora è necessario finire bene questa stagione, poi pensare alla prossima». 

Il podio del primo superG di Cortina ©Agence Zoom

L’azzurro si avvicina a Odermatt e Kilde, che sembravano imprendibili, ma guarda alla realtà e tiene i piedi saldi a terra: «Oggi non sono così distanti vero, ma domani potranno essere già molto lontani – aggiunge – io mi sto avvicinando, ognuno fa il proprio percorso: domani è un altro giorno e partiranno di nuovo con il coltello tra i denti». 

Mattia Casse è ormai un solido punto di riferimento in casa Italia, che fino allo scorso anno si affidavano in modo particolare a Dominik Paris. Altra delusione per il plurivincitore di Kitz e Bormio, che quest’anno fa fatica, anche se qualche timido segnale si è visto in questo mese di gennaio. «Non gira, un po’ va meglio rispetto all’inizio della stagione – dice Domme – ma fino a quando non porti la prestazione fino al traguardo, non ha tanto senso».

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