Gli equilibri di Vinatzer

Ha sempre stupito non solo per il suo talento precoce Alex Vinatzer, ma anche per la sua serenità, per il suo equilibrio. Una forza interiore che probabilmente deriva dalla consapevolezza di essere uno che può ambire a qualsiasi risultato. E con schiettezza eccolo fare il punto sul gigante di Soelden: «Puntavo alla qualifica, ma il fatto di non averla centrata non è stata una delusione. Mi sono divertito, quella la cosa più importante. Con il gigante non finisce qua, anzi. Durante la stagione voglio gareggiare fra le porte larghe, insistere con la seconda disciplina». Alex dopo l’opening di Soelden è tornato qualche giorno a casa a ricaricare le batterie. Il 2 novembre volerà in Svezia con la squadra di slalom di Jacques Theolier e Stefano Costazza. «Ora il focus sarà sullo slalom. In Svezia faremo un blocco di una decina di giorni allenandoci su neve artificiale».

Vinazter ©Fisi/Pentaphoto

Alex è reduce da una stagione strana. E’ partito a tutta con un quarto posto in Alta Badia e successivamente un podio a Madonna di Campiglio. Poi un gennaio nero con diverse deragliate, nel finale invece si è ripreso decisamente sfiorando addirittura la medaglia ai Mondiali di Cortina terminando in quarta piazza. «Ho lavorato parecchio sulle linee in questi mesi di preparazione. Ogni giro come una gara, sempre alta intensità. E sono uscito davvero poco…». Gli slalomisti inizieranno la stagione solo a dicembre in Val d’Isere. Il ’99 gardenese avrebbe preferito partire come di consueto a metà novembre. «Lo slalom di Levi era un pò come il gigante di Soelden per i gigantisti. Era un primo appuntamento con uno stacco successivo per preparare le gare a seguire e magari correre ai ripari se qualche cosa non funzionava. Rappresentava un test di inizio stagione. Il calendario prevede Val d’Isere e Campiglio a dicembre e poi il classico mese delle porte strette a gennaio». Alex è consapevole che sono le Olimpiadi in Cina a febbraio l’appuntamento principe. E sa anche bene che arrivarci al top ti da quella sicurezza e quella affidabilità per poter lasciare un segno. «Devo andare forte tutta la stagione. Certo, le sorprese ci sono sempre, ma sul podio olimpico ci salirà chi ha avuto un alto rendimento nelle gare precedenti». Il sogno? «Le Olimpiadi. Ma i sogni si costruiscono con metodo e gradualità». Vinazter, che da quest’anno fa affidamento a Michael Moelgg come skiman, sembra più maturo. Più riflessivo. La stagione passata è stata una lezione, una esperienza importante. Stare davanti è proprio una miscela di elementi, l’eccellenza è sempre un equilibrio difficile da ricercare. Tecnica, testa. Davvero tutto una questione di equilibri…

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