Si è presentata al cancelletto per la prima volta nel circuito Fis e subito ha primeggiato Giada D’Antonio. Una doppietta fulminante negli slalom di Muerren, un successo straordinario al via con pettorali proibitivi, addirittura con l’83 la prima giornata. Non si parla d’altro in questi giorni nel panorama dello sci italiano, le vittorie della sedicenne napoletana dal sangue latino sono sulla bocca di tutti. «Sono felicemente incredula. Devo dire la verità, non mi aspettavo di salire sul gradino più alto del podio. L’avvicinamento a questi appuntamenti è stato positivo, ma poi devi finalizzare in gara. Parlano tutti della difficoltà del cambio di categoria, invece mi sono sentita subito a mio agio, fluida dopo le prime porte, convinta ad attaccare. Ho notato subito una differenza all’esordio, il mondo Fis è completamente differente. C’è più professionalità. Lo capisci già in ricognizione che è tutto più silenzioso, c’è più attenzione, più meticolosità».

Tesserata con lo sci club Vesuvio, la campana fa parte del progetto azzurro giovanile. Un importante blocco di lavoro estivo ed autunnale con la squadra e adesso parecchi allenamenti con il fedele Carlo Ceccato. «Con la squadra azzurra a Ushuaia ho fatto un importante lavoro, era necessario per essere al meglio alle prime gare. Non ho avuto i miei problemi di schiena che a volte mi frenano, questo anche grazie al significativo lavoro atletico che ho fatto in precedenza».
La partenopea del 2009 da poco si è trasferita in Trentino, dove si allena e va a scuola. Un cambio di vita sicuramente forte. «Vivo a Predazzo con mia mamma, mi sono trasferita per sciare al meglio, per fare le cose bene e con meno spostamenti. Tuttavia Napoli mi manca, in particolare mio padre e mio fratello, ma d’altronde dovevo fare questa scelta proprio per la mia carriera sugli sci. Certo, mi mancano anche gli amici, ma proprio in queste situazioni capisci con chi puoi rafforzare un’amicizia. In Val di Fiemme frequento una scuola pubblica, ho cambiato anche indirizzo scolastico, passando da un liceo sportivo a finanza e marketing e per questo ho fatto degli esami integrativi».

Nella trasferta svizzera, esattamente a fianco di Lauterbrunnen nel Bernese, zone leggendarie per lo sci con le vicine Wengen ed Adelboden, con Giada il trevigiano Carlo Ceccato, esperto coach, navigato nel mondo Fis. Eccolo: «Mi aspettavo la vittoria? Addirittura due? No, ma la ragazza sta sciando forte e siamo venuti appositamente in Svizzera per portare a casa risultati importanti. Ha confermato 23 punti, che successo». Ceccato allena Giada quando non è con la nazionale giovanile, anche se la sua presenza è costante sempre. «E’ il quinto anno che seguo Giada, anche la squadra italiana ha capito l’importanza del rapporto fra noi due giustamente. Fra altro anche alle gare del GPI, dove fanno classifica anche le azzurrine da questa stagione, sarò io ad accompagnarla e presente in pista, il lavoro per fortuna è continuativo e non si interrompe. Questo per il bene di tutti». Sedi di allenamento tendenzialmente il Trentino. Chiude Cec: «Fiemme e Fassa le aree, solitamente ci aggreghiamo con altre realtà. Poi abbiamo un rapporto forte di collaborazione con il gruppo sportivo delle Fiamme Gialle. E adesso? Il programma è in via di definizione, avevo già in mente altre gare prima del circuito istituzionale giovanile. In Coppa Europa andremo ad esordire in Valle Aurina. C’è contingente doppio per le italiane, gareggeranno praticamente tutte le ragazze della squadra». E allora avanti…continuate a farci sognare. Che abbia i giorni contati la fine della pesante crisi dello slalom italiano?





