Undicimila spettatori in due giorni di gare a Cortina per la Coppa del Mondo è tanta roba. E attenzione, il fatto della non estrema facilità di raggiungere la zona dell’arrivo, consegna a questi numeri una rilevanza ancora più significativa. Bravi Fondazione Cortina, l’obiettivo principale è stato centrato. Che le nostre piste siano belle e preparate da sempre alla perfezione, parliamo quelle dei siti olimpici e di Coppa del Mondo, lo sappiamo bene. Ma quello che sovente è difficile è proprio veicolare i tifosi agli eventi degli sport invernali agonistici. Quest’anno Cortina è stato fatto il botto. Undicimila, veri, non frottole. Tutti soddisfatti in Fondazione Cortina, in primo luogo il presidente Stefano Longo ed il direttore generale Michele Di Gallo.
Di Gallo fa sapere: «E’ stato fatto un passo avanti importante. Attivazione degli sponsor una cosa significativa, ma non solo. Anzi. Il territorio ha risposto alla grande, anche perchè da tempo lavoriamo per veicolare il valore dell’agonismo a Cortina, dalla Coppa del Mondo delle diverse specialità alle Olimpiadi. E’ un lavoro fatto dal nostro team. Sul campo, ad esempio il progetto sci club e il progetto scuole ha avvicinato davvero parecchi ragazzi che hanno pututo vedere lo spettacolo della due giorni di Coppa del Mondo con i trionfi di Sofia Goggia e Federica Brignone che hanno arricchito la rassegna. E poi quel lavoro comune d’intenti insieme alle società sportive di alto livello sul territorio regionale veneto come Dolomiti Bellunesi per il calcio, Benetton Treviso per il rugby, Prosecco Doc Imoco Volley e Umana Reyer Venezia per la pallacanestro, sono dei canali di trasmissione, coinvolgimento, partecipazione. Insomma è stato fatto parecchio e adesso dobbiamo continuare su questa strada. Potevamo inventarci vip lounge per fare cassa, invece abbiamo preferito un sistema di tifosi e pubblico trazionale come succede in tutti gli sport».
«Un lavoro culturale di livello, perchè Fondazione deve andare oltre alla gara in sé, ma fare progetti di coinvolgimento sportivo ovviamente, ma anche sociale e culturale», sostiene da sempre il presidente Stefano Longo, anche numero 2 in Fisi. E a proposito di cultura sportiva, Di Gallo tocca un tema assai sentito, quello dello sci giovanile nazionale. «Volevo fare un applauso a Sebastiano Cipriano, un ragazzo dello sci club Cortina che ha vinto proprio il giorno dopo le gare di Coppa del Mondo, il titolo di campione italiano juniores di superG. Il suo messaggio è chiaro e ci tengo a sottolinearlo, ovvero ci si può togliere soddisfazioni importranti anche con una vita ad atleta normale senza trasferte oltreoceano o programmi stratosferici che oggigiorno vanno un pò di moda. Dobbiamo riportare lo sci giovanile con i piedi per terra per alcuni versi ed il successo di Cipriano è il giusto strumento per fare ciò».