La stagione di Clement Noel è stata caratterizzata da luci e ombre. Lo slalomista francese ha sì vinto ben quattro volte in Coppa del Mondo, ma gli è di nuovo sfuggito il cristallo dello slalom. E non ha spezzato la maledizione ai Mondiali: dopo il quarto posto in casa (a Courchevel/Meribel 2023 arrivò a soli tre centesimi dal bronzo di Alex Vinatzer), Noel a Saalbach 2025 è uscito sia in slalom che nella combinata a squadre.
Dopo due vittorie negli slalom d’apertura, a Levi e a Gurgl, Noel è incappato in un infortunio nel gigante della Val d’Isere, che lo ha costretto a saltare lo slalom del giorno dopo. Su tutti questi e altri temi il forte sciatore francese è tornato in una lunga intervista concessa al sito francese di Eurosport. Ecco gli estratti più significativi.

Stagione lunga e faticosa
«Mi è sembrata una stagione un po’ più lunga del solito, intensa dall’inizio alla fine. Ci sono stati obiettivi un po’ per tutto il tempo: la classifica di specialità, i Mondiali. Questi ultimi erano un grande appuntamento per me, purtroppo si sono rivelati una delusione. Non c’è stato nemmeno un momento di tregua e ho finito la stagione piuttosto stanco. All’inizio, vinte le prime due gare, c’era euforia. Poi è arrivato l’infortunio in Val d’Isere, dove sono stato comunque fortunato. Mi sarei potuto procurare una ferita più grave di così».
L’infortunio di Sarrazin
«Al di là della dinamica del gruppo, l’infortunio di Sarrazin ha avuto un grande impatto su di me. “Cyp” è un ottimo amico. Soprattutto all’inizio è stato abbastanza difficile reagire perché era comunque una caduta molto, molto grave. Anche a causa di ciò, è stata una stagione difficile per il gruppo di velocità e ha avuto un impatto sulla dinamica globale, credo, della squadra francese. Ma noi, in slalom, stavamo andando piuttosto bene. Quindi abbiamo cercato di rimanere concentrati su questo».

Cosa non ha funzionato ai Mondiali
«Non direi che qualcosa non ha funzionato, perché se non avesse funzionato, non sarei stato affatto in gioco. Invece a Saalbach me la stavo giocando, ho vinto la prima manche, sciando bene. La seconda manche è stata molto tirata. Ecco, forse c’è stato un momento nella gara in cui sono stato un po’ meno nel presente, pensando già al dopo e perdendo un po’ la concentrazione».
Riguardo il suo palmares
«Di avere il miglior palmares di sempre dello sci francese non me ne frega niente. Tutto ciò che voglio è vincere delle gare e vivere grandi momenti. Ho già vissuto molti grandi momenti nella mia carriera. Ci sono persone nello sci francese che hanno meno vittorie di me, ma che alla fine hanno, in termini di titoli, un palmares più grande. È così, abbiamo carriere diverse. Non scambierei le mie vittorie per un cristallo. Non scambierei il mio titolo olimpico con due titoli mondiali. Ognuno ha la sua storia. La mia, mi sta bene così».
Budget francese vs budget svizzero
«È vero che gareggiamo contro avversari che hanno più mezzi di noi. Ne siamo consapevoli, che si tratti della Svizzera, dell’Austria e persino di altri. Si sente questa differenza. Sappiamo che spesso siamo un po’ indietro, che dobbiamo adattarci. In Francia, abbiamo dei campioni: dobbiamo riuscire a usarli per far evolvere il nostro sport e per cercare di essere messi maggiormente in evidenza, di venderci meglio. Lo sci alpino in Svizzera e in Austria è quasi lo sport numero uno del paese. Non possiamo competere con questo. Ai Mondiali di Saalbach, le zero medaglie penso che siano dovute a un concorso di circostanze sfortunate. Ma a lungo termine, rischia di succederci più spesso se non riusciamo a ricostruire una dinamica positiva intorno allo sci francese».
Difendere il titolo olimpico
«I Giochi Olimpici si svolgono una volta ogni quattro anni: la rarità dell’evento gli conferisce bellezza. Essere presenti nel momento in cui è necessario, in un momento così importante, una volta ogni quattro anni, trovo che quasi non ci sia niente di più bello. Mi piacerebbe riuscire ad essere al livello in cui voglio essere e cercare di difendere il titolo olimpico. Questo che ho già vinto non se ne andrà, lo avrò per sempre. Ma provare a vincerne un secondo sarebbe fantastico. Poi certo, sarà difficile. Se fosse stato facile, ci sarebbero già stati degli slalomisti che sono riusciti a bissare il titolo olimpico. Ma mi sembra che non sia mai successo. Quindi vedremo. Certo, è una grande sfida».