Bilancio Italia femminile, quale futuro?

Non è così semplice come potrebbe sembrare stilare un bilancio dell’Italia dello sci alpino femminile al termine della Coppa del Mondo 2024-2025. Perché? Perché da un lato ci sono i trionfi, la gloria, i numeri azzurri da record (12 vittorie, mai accaduto prima, battuto il record di 11 del 2021-2022), le coppe di Federica Brignone, la solidità di Sofia Goggia, tornata sul podio della classifica generale dopo otto anni, e la stagione migliore in carriera, numeri alla mano, di Laura Pirovano. Tutto sommato, anche il buon rientro di Elena Curtoni, almeno in superG. Dall’altra, però, ci sono le ormai croniche difficoltà in slalom, al netto di alcune manche di Marta Rossetti, una crescita ancora limitata delle gigantiste più giovani, qualche segnale di “risveglio” di Nadia Delago, ancora troppo timido, però, per guardare con fiducia al futuro. Al netto degli infortuni di Beatrice Sola, Teresa Runggaldier e Sara Thaler, quest’ultima in grado comunque di chiudere poi bene la sua stagione tra Mondiali juniores e Assoluti.

Su Federica Brignone c’è ovviamente poco da aggiungere a quanto già detto e scritto: record di punti, vittorie e podi in una stagione, coppa generale più quelle di discesa e gigante, coppa di superG sfiorata, tanti tabù abbattuti, come Semmering e Cortina. Soprattutto, grandissima continuità da ottobre a fine marzo. La valdostana rimane un bel punto di riferimento per le ragazze del gigante, sta bene in squadra con loro, si diverte, c’è un bel clima, anche se questo ahinoi non ha favorito uno scatto avanti deciso da parte di Platino, Melesi, Zenere&co, quello che magari ci si aspettava.
Idem Sofia Goggia, che ha vinto comunque due gare in due specialità diverse, ha trovato due secondi posti sempre per un centesimo dietro l’inarrivabile Brignone di questa stagione e, al netto del weekend di St. Anton, ha condotto in porto una stagione senza infortuni e con una buona solidità ritrovata, in primis in gigante, dove ha sfiorato il ritorno sul podio (Åre, seconda a metà gara) che manca dal 2018 in questa specialità. Sta bene, è in fiducia, ha un ottimo staff che la segue, deve solo aggiungere giorni sugli sci (anche per i test sui materiali) alla preparazione per forza di cose deficitaria dell’ultima annata agonistica. Gli infortuni sembrano lontani, la sensazione è che ripartendo da basi così solide, la bergamasca possa anche trovare, nel 2025-2026, l’annata migliore della sua carriera. Giusto nell’anno dei Giochi in casa…

 

Sofia Goggia ©Pentaphoto

La stagione del rientro non è stata negativa nemmeno per Elena Curtoni, con cinque top 10 in superG, il quinto posto finale nella classifica di specialità e la rincorsa lanciata per Milano-Cortina 2026: certo, in discesa il miglior risultato è stato un 15° posto. Lì bisogna crescere, ma con più tempo a disposizione si potrà fare senza problemi. 

E il resto? Poco, oggettivamente, eccezion fatta per Laura Pirovano, sesta nella classifica finale di discesa, mai così costante in carriera, a un passo più volte dal tanto sospirato primo podio in Coppa del Mondo, con tre top10 anche in superG, dove può e deve fare di più (14ª nella graduatoria finale). Zenere è andata a punti otto volte in stagione, di cui cinque (le prime) anche in superG, ma siamo sicuri che la vicentina di stanza in Valsassina sia la prima a chiedere molto di più a sé stessa, senza dimenticare però l’ennesimo contrattempo fisico patito a inizio stagione, in allenamento. Melesi ha solo sfiorato la top 10, trovando i punti in dieci gare in tre specialità diverse (discesa, superG, gigante) e anche la sua prima top 30 in discesa (18ª a Beaver Creek), ma il sesto posto di Altenmarkt-Zauchensee in superG nel gennaio 2024 aveva fatto ovviamente sperare in una stagione successiva diversa. 

Quanto alle sorelle Delago, l’annata di Nicol è stata troppo condizionata dall’infortunio alla clavicola destra, con conseguente operazione, subito a Ushuaia. Da lì è stata tutta una rincorsa, culminata con le sue gare migliori ai Mondiali di Saalbach-Hinterglemm, su pista adatta alle sue caratteristiche. Nadia Delago ha trovato un 11° posto a Kvitfjell, lo scorso 1 marzo, a 4 decimi dal podio, suo miglior risultato da 3 anni abbondanti, che non basta per gridare al pieno recupero, ma lascia una speranza per il 2025-2026. Certo, viste le qualità di Nicol&Nadia e il palmarès, che conta in combo 5 podi e un bronzo olimpico, è lecito aspettarsi ben altri risultati dal duo.

 

Marta Bassino ©Pentaphoto

 

La situazione dello slalom non è cambiata, ma sarebbe un bene mantenere lo stesso staff, per continuare con il medesimo indirizzo tecnico. Ricominciare da capo a ogni stagione non ha portato nessun vantaggio, nel recente passato. Due note liete in mezzo a un quadro ancora estremamente difficile, visto che il podio in Coppa del Mondo manca dal 2011 e la vittoria addirittura dal 2007: il fatto di aver comunque portato due atlete alle Finali di Sun Valley (Peterlini e Della Mea), non capitava dal 2019 (Costazza e Curtoni); e certe manche (soprattutto la seconda a Courchevel) di Marta Rossetti, che Shiffrin a parte, ha dimostrato di possedere il passo per stare con le migliori. Troppo poco, certo, perché concretamente rimane un ottavo posto ad Åre e stop. Se non altro saranno in tre a ripartire dalle 30 della start list nel 2025-2026: Peterlini, Della Mea, Rossetti. 

A proposito, capitolo Della Mea: anche lei molto condizionata da svariati problemi fisici, prima alla tiroide, guaio che l’ha fatta rientrare in fretta dall’Argentina, poi per valori “sballati”. In tutto questo, non ha trovato la prima top 10 in Coppa del Mondo, no, ma i migliori risultati sia in gigante (11ª a Kronplatz) sia in slalom (14ª ad Åre), quelli sì. a 26 anni, dopo una carriera super vincente a livello giovanile, la tarvisiana può veramente svoltare, ma dipende solo da lei (sperando non abbia più problemi fisici). La prossima deve essere la sua stagione.

 

Laura Pirovano ©Pentaphoto

Nota sicuramente lieta per Giorgia Collomb: ha disputata praticamente tutte le tappe di coppa nelle discipline tecniche, Åre a parte, trovando i primi punti sia in gigante sia in slalom, con il top nelle Finali (disputate da campionessa del mondo junior di gigante), 14ª tra le porte larghe a Sun Valley; è a un passo dall’entrare nelle 30 della start list proprio in gigante, ha vinto tutto a livello giovanile e conquistato già un titolo iridato senior, nel Team Parallel, a Saalbach 2025. Non è specialità olimpica, ma male non fa di sicuro, anche perché è stata super protagonista tra semifinali e Big Final. Certo, forse andava gestita meglio, perché dopo i primi exploit iniziali è sembrata un po’ stanca, con la sciata che inevitabilmente ne ha risentito. Il finale è stato però in crescendo, buon segnale. La ragazza sembra essere molto forte di testa e, soprattutto, quando deve vincere, non importa a quale livello, lo fa. Sembra una predestinata, ma bisognerà lavorare bene al suo fianco per farle fare un passo alla volta. 

Buono il segnale arrivato da Emilia Mondinelli, 20 anni, a punti per la prima volta in Coppa del Mondo ad Åre (27ª), nella stagione del rientro post infortunio. Sembra ben impostata in slalom, aspettiamo e vediamo. I primi punti nel circuito maggiori sono arrivata anche per Ilaria Ghisalberti, 24 anni, bergamasca, senza però mai entrare nelle 20 in gigante. Urgono conferme. Male, purtroppo, Elisa Platino, classe 1999, mai nelle 30 tra le porte larghe in stagione dopo averlo fatto ben 7 volte nel 2023-2024. Passo indietro deciso, che preoccupa.

Dulcis in fundo, capitolo Marta Bassino: sei piazzamenti nelle dieci in tre discipline diverse. E’ il bottino raccolto nel 2024-2025. Ovviamente, poco per chi ha conquistato 2 titoli iridati, una coppa di specialità e 7 vittorie nel circuito maggiore, oltre a un 5° posto olimpico in gigante a PyeongChang 2018. Spetterebbe a lei spiegare i motivi che nelle ultime due stagioni e mezza (eccezion fatta per il weekend di Crans Montana del 2024) non le hanno permesso di esprimersi al meglio. Lo farà? Attendiamo. Sicuramente sappiamo che è una ragazza molto sensibile, che ha sofferto molto (assolutamente comprensibile) per la scomparsa della cognata prima e di Matilde Lorenzi poi, sorella della sua grande amica Lucrezia. All’orizzonte incombe anche il desiderio di maternità, ma la speranza è di poterla ritrovare al top almeno per i Giochi di Milano-Cortina 2026. Scelte importanti all’orizzonte? Cambi di materiale? Può essere. Per ora nulla per ora trapela ed è difficile cambiare proprio nella stagione che porta ai Giochi, anche se qualcosa bisognerà pur fare e lo sa bene, Marta. A fine aprile ne sapremo di più. 

P.S. – L’Italia femminile ha conquistato la Fis Nations Cup per la terza volta nella sua storia, dopo 2017 e 2020. Per merito principalmente di due atlete, ma l’ha conquistata…

Giorgia Collomb ©Pentaphoto

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