Alla 42ª festa Lazio Pianeta Sci, avvenuta il 20 settembre 2025 a Roma, nell’Auditorium del Palazzo delle Federazioni del Coni, abbiamo incontrato Edoardo Giammarioli, vice-direttore tecnico dello Sci Club Livata. In particolare Giammarioli si occupa della categoria Children, ed è al secondo anno nel sodalizio. In precedenza aveva già lavorato con Christian Restante, il direttore tecnico. Ci siamo fatti raccontare da Giammarioli di più sulle attività che fa il Livata giorno per giorno e cosa li attende per la stagione 2025-2026.
Giammarioli ha 30 anni e gareggiava in passato: «La transizione da atleta a coach è stata difficile. Inizialmente non è facile dover correggere gli errori. Ormai sono otto anni che alleno però, ormai qualcosa penso di averla imparata. Ai ragazzi che alleno provo a trasmettere soprattutto la passione, è la cosa più importante. E poi la grinta: è un aspetto che viene poco sottolineato secondo me, ma un atteggiamento propositivo è fondamentale».
Il Livata, continua Giammarioli, è «uno sci club storico. Ha avuto la possibilità di lavorare con molti atleti di alto livello. Siamo un gran bel gruppo e vogliamo sempre metterci in gioco. È anche un mondo molto difficile il nostro, non bisogna nasconderlo: per questo proviamo ad accontentare tutti, nei limiti del possibile. Viaggi, spostamenti, costi non bassi per uno sci club del Centro-Sud: insomma non è facile, ma facciamo del nostro meglio».
Giammarioli e Restante prendono appartamenti in affitto dove i genitori possono lasciare direttamente i ragazzi. «Quindi i ragazzi stanno con noi dalla mattina alla sera, ovviamente con altri collaboratori e allenatori, non è che siamo soli. Prepariamo da mangiare, cerchiamo di tenerli anche il pomeriggio, se c’è da farli studiare – ed è la parte più difficile, dice con un sorriso Giammarioli – li facciamo studiare».
Questo appartamento si trova Rocca di Cambio e gli allenamenti spesso si svolgono a Campo Felice. «Quest’anno però con lo stesso metodo andremo a Cavalese, quindi lo stesso discorso lo faremo al Nord. Ma i ragazzi sono seguiti al 100% grazie a questo metodo».




