A Sestriere e non solo tutti conoscevano Matteo Franzoso. Membro dello sci club fin dalla categoria Baby, Franzoso ha compiuto qui tutta la trafila delle categorie Pulcini, Children e Aspiranti, fino ad essere inserito, nel 2017, nella Squadra Osservati Nazionale e nel 2018 nella squadra C.
Il dramma ha toccato nel profondo tutta la comunità che gravita attorno allo sci club Sestriere, dove il fratello Michele allena tuttora. Il presidente del sodalizio, Alessandro Garrone, ha invitato «il mondo dello sport e delle Istituzioni» a intervenire, ricordando le tragiche morti, non molti mesi fa, di Matilde Lorenzi e Marco Degli Uomini.
«Come per tutti gli sport in cui la tecnica, i materiali, le prestazioni si evolvono e tendono all’estremo – continua Garrone –, anche le regole, i dispositivi per la sicurezza, le protezioni delle piste ed i controlli devono adeguarsi, per salvaguardare la salute e la vita degli atleti. Le istituzioni, le federazioni nazionali e internazionali, le associazioni, i produttori di sci e materiali di sicurezza, tutti devono sentire forte la responsabilità verso la salute e la vita degli atleti ed agire con rapidità e determinazione affinché lo sci possa continuare ad essere uno sport emozionante, spettacolare, ma con un livello di rischio consono alla disciplina».
Gli standard di sicurezza sulle piste, prosegue Garrone, «devono essere rivisti ed adeguati a velocità sempre maggiori, soprattutto nelle discipline veloci. Su tutte le piste, anche quelle d’allenamento, che non possono essere considerate di seconda categoria rispetto alle piste di gara. Le regole sui materiali e sui dispositivi di sicurezza da indossare devono anch’esse evolversi e diventare sempre più stringenti. I tracciati di allenamento e di gara devono essere fatti tenendo prioritariamente conto dei rischi di incidente, piuttosto che della spettacolarità del passaggio».
Garrone ricorda inoltre come «la salute e la vita degli atleti debba prevalere sulla logica economica e di marketing. Altrimenti si rischia che questo bellissimo sport muoia per mancanza di giovani attratti da questa disciplina, già di per sé dura e molto costosa. Tante realtà stanno spingendo affinché avvenga tale cambiamento, fra le tante la Fondazione Matilde Lorenzi, che con forza e determinazione porta avanti azioni di miglioramento della sicurezza. L’iniziativa dei singoli è fondamentale ma a questo punto non basta, è necessaria una forte presa di coscienza da parte di tutti. Così non si può continuare, le regole vanno cambiate senza più aspettare il prossimo incidente. È necessario un intervento immediato e chiedo con forza che tutte le Istituzioni facciano la loro parte».




