40 milioni di buoni motivi

Mozione parlamentare per sbloccare i fondi dell'Agenzia Torino 2006

A chi non farebbero gola 40 milioni di euro pronti per essere spesi e depositati su un conto corrente? A Mario Pescante, per esempio, presidente del comitato promotore della candidatura olimpica di Roma 2020. Possibilità che ha fatto ‘drizzare i capelli sulla testa’ ai politici piemontesi di tutti gli schieramenti. Di cosa si tratta? «Sono soldi che sono avanzati dall’organizzazione delle Olimpiadi di Torino 2006, grazie alla proverbiale parsimonia sabauda. In altre zone avrebbe dovuto intervenire il Governo per chiudere un buco di bilancio, in Piemonte siamo riusciti addirittura ad avanzare 80 milioni». Parte alla carica l’assessore regionale allo sport e turismo, Alberto Cirio, che pare intenzionato a tutti i costi a mettere le mani su questo ‘tesoretto’ per rilanciare gli impianti post-olimpici di Torino 2006. L’ombra lunga di Pescante e della politica romana, però, si fa sempre più minacciosa. Buon gioco alla causa può fare la mozione parlamentare presentata ieri da Stefano Esposito, parlamentare del PD e sottoscritta in forma bipartisan da tutti i deputati piemontesi delle diverse correnti politiche. «Sono tre anni che mi occupo della questione e che cerco di portarla all’attenzione delle istituzioni e dei media. Ho provato una serie di strade che non hanno dato frutti e che per lunghezza non sto a raccontare – ci ha dichiarato Espositoa questo punto credo che la mozione sia l’unico modo per chiedere al Governo una posizione chiara. Se esprimerà parere favorevole, come mi auguro, abbiamo già trovato una soluzione tecnica che eviterebbe lungaggini burocratiche e che metterebbe fin da subito a disposizione del territorio la cifra in questione». I rischi di perdere il ‘malloppo’ sono concreti, di questi tempi sono una manna dal cielo. «Sono pronto ad azioni plateali se non verrà riconosciuto al Piemonte il diritto di usufruirne» ha aggiunto l’assessore Cirio. Viene spontaneo chiedersi che cosa intendano fare di questi milioni in Piemonte? «Abbiamo presentato un progetto – continua l’assessore – denominato ‘Coverciano della neve’, che vede coinvolti tutti i comuni interessati dalle strutture olimpiche e che si pone come obiettivo di trasformare le vallate olimpiche nel centro nevralgico degli sport invernali a livello nazionale e non solo». Proprio quello che è Coverciano per la FIGC, insomma. I vantaggi? Rivalutazione dell’ingente patrimonio di infrastrutture post-olimpico, nuovi posti di lavoro, ricaduta positiva sull’indotto. Il 13 maggio il presidente del CONI Gianni Petrucci è atteso a Torino, dove gli verrà presentato ‘Coverciano della neve’ (anche se non è certa la sua presenza, ndr). «Abbiamo bisogno dell’appoggio istituzionale del CONI per portare avanti il progetto, di un riconoscimento delle vallate olimpiche come unico referente per le attività delle squadre nazionali italiane e straniere. Solo così potremo costruire una palestra per gli sport invernali pari al livello consentito dagli impianti che abbiamo sul territorio. E soprattutto porre fine allo scempio e al degrado in cui stanno inevitabilmente scivolando» è la conclusione di Cirio. E la FISI? «Per ora non siamo stati contattati – ha commentato il presidente Morzentima siamo sicuri che il CONI saprà armonizzare i ruoli e, se dovesse andare avanti un progetto del genere, terrà conto del ruolo istituzionale della federazione. In ogni caso ben venga ogni investimento che si propone di migliorare la situazione degli sport invernali in Italia». Staremo a vedere. «Credo che sia un intervento dovuto a favore del territorio e degli abitanti – è invece la conclusione dell’onorevole Espositononostante il Piemonte sia governato da una parte politica opposta a quella che rappresento, come anche buona parte dei comuni coinvolti. Ma su questioni di questa rilevanza è bene dare un segnale importante che vada oltre le divisioni politiche». Fa eco l’assessore della provincia di Torino, Gianfranco Porqueddu, che è anche presidente regionale del CONI, nonché consigliere nazionale. «Manifesto vivo apprezzamento nei confronti dell’iniziativa bipartisan dei parlamentari piemontesi. Il ministro Frattini, il quale volle ad ogni costo la realizzazione dell’impianto del bob di Cesana, si dovrebbe ora attivare per trovare soluzioni ai problemi gestionali che affliggono le strutture olimpiche. Auspico che l’iniziativa parlamentare sia di pungolo per coloro i quali, fino ad ora, hanno dimostrato inerzia e mancanza di volontà nell’affrontare i problemi, dopo avere condiviso solo gli onori».
Chissà che questo non possa essere un di quei casi rari in Italia in cui la politica che lavora per davvero al servizio delle comunità locali. Viene da chiedersi dove stia il trucco, ma per una volta vogliamo essere ottimisti.

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