Una mazzata che avrebbe abbattuto chiunque, la terza consecutiva dal gennaio 2015. Non Karoline Pichler, il cui amore per lo sci sembra essere troppo grande per mollare tutto. Cinque mesi dopo l’ennesima operazione al ginocchio, l’altoatesina di Monte San Pietro torna a vedere la luce in fondo al tunnel, anche se il recupero è ancora lungo.
CALVARIO – Nel gennaio 2015, quando stava dominando in gigante in Coppa Europa e aveva appena ottenuto i primi punti in Coppa del Mondo (23esima a Kuehtai), Karo si ruppe in maniera piuttosto grave il menisco del ginocchio destro. Riabilitazione, recupero, posto fisso comunque guadagnato in Coppa del Mondo con le brillanti prestazioni di inizio stagione. Un anno dopo, poco più, ecco il secondo infortunio: in Bulgaria, dopo una caduta nel gigante di Borovets, circuito continentale, Pichler si rompe il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Si ricomincia di nuovo da capo, con obiettivo centrato su Soelden 2016. Alla vigilia del classico appuntamento sul Rettenbach, in Val Senales, ecco il ko più duro, lo scorso 20 ottobre. L’infortunio è grave: Karoline si procura una lesione complessa legamentosa ancora del ginocchio destro; rottura del crociato posteriore, rottura del tendine popliteo e del legamento collaterale mediale, rottura del legamento collaterale laterale, rottura dell’angolo postero laterale e della radice del corno posteriore menisco mediale. Un elenco infinito di danni… Ennesima operazione, il mondo che crolla (o pare poter crollare) addosso, a nemmeno 22 anni, perché il sogno sembra definitivamente spezzato. Sembra. Ma non sarà così e ce lo racconta proprio lei…
PAROLA A KARO – «Sta procedendo tutto bene – ci dice -, sono trascorsi cinque mesi dall’intervento e diciamo che il peggio è passato. Sicuramente il recupero da questo infortunio non è comparabile a quello che si effettua dopo… un ‘semplice’ crociato. Per i primi quattro mesi non ho potuto fare praticamente nulla, ma ne è valsa la pena perché il ginocchio è guarito in un modo eccezionale, è addirittura diventato più stabile dell’aspettato/sperato. Quando ci siamo resi conto della gravità dell’infortunio a ottobre, nessuno era convinto che io un giorno potessi tornare a sciare… Adesso, dopo 5 mesi, i dottori sono convinti che io possa invece tornare ad alti livelli. Voglio ringraziare di cuore il dott. Stefan Hinterwimmer di Monaco e soprattutto il dott. Perwanger, che oltre ad aver svolto un lavoro eccezionale sta seguendo tutta la mia riabilitazione: lo vedo più volte a settimana, visto che sto facendo la terapia nella clinica Orthoplus di Bolzano (come anche per gli infortuni precedenti). Di lui mi fido ciecamente e negli ultimi tre anni ho capito che durante un recupero da un infortunio è fondamentale avere delle persone al proprio fianco di cui ti fidi al 100%. C’è un’ottima collaborazione tra la fisioterapista Tamara Pardeller dell’Orthoplus, la mia fisio di fiducia Seraina Pazeller, i preparatori atletici e i dottori. Non posso ringraziarli abbastanza per quello che stanno facendo per me in questo periodo. Da un mese ho iniziato con allenamenti più seri: tanta bici, piscina e fra poco spero anche palestra “vera”. Il ritorno sugli sci è ancora lontano, in teoria ci vogliono 10 mesi dall’operazione, probabile quindi che rimetterò gli attrezzi del mestiere a fine agosto, se tutto andrà bene. Ma sono convinta di tornare al 100%, consapevole del lavoro da svolgere e molto motivata con una voglia pazzesca di sentire di nuovo la neve sotto i piedi». Karoline vanta due medaglie ai Mondiali jr. e tre vittorie (con nove podi totali, otto in gigante, uno in discesa) in Coppa Europa.
In bocca al lupo, Karo!