Veneto, De Martin: «Squadra che vince non si cambia. E appoggiamo Roda»

Domani Fisi Veneto a congresso. Appuntamento alle 10 a Vittorio Veneto: abbiamo detto di Roberto Visentin che si candida a presidente e a sfidarlo ecco Nicola De Martin in continuità con l’area Bortoluzzi. Eccolo: «Squadra che vince non di cambia. Chi ci contesta non ha poi così consenso, dal momento che in tutti questi anni Roberto Bortoluzzi ha guidato la realtà veneta con sempre la stragrande maggioranza dei voti. La nostra area non solo è compatta, solida, ma è pronta a governare quello che già di positivo c’è. Il Veneto della neve è una realtà importantissima, tutta questa ansia di cambiare, criticando, non la vedo. Per fare qualche nome brilla attualmente Mazzoncini nello sci d’erba, quindi Franzoni, Zenere, Dolmen, Pizzato, Canzio, Di Paolo, Lani, Cappellni e Scussel primeggiano in azzurro nell’alpino, poi De Silvestro, Sostizzo, De Bertolis, Taufer, Loss, Corazza, Deola, Follador, Valmassoi e Festini nello scii alpinismo. Inoltre nel nordico Pellegrini, Roncari, De Zolt, Rigoni, Zorzi, De Martin e Serafini. Infine nello snowboard Podi, Donò, Murer, Gros e Ferrari. Il Veneto presenta tutte le discipline Fisi, anche skeleton e bob. Insomma, il movimento c’è. Certo, bisogna sempre migliorarsi ed innovare, ma ci presentiamo agli elettori con nomi di livello inseriti nelle eccellenze di ogni specialità».

De Martin respinge le considerazioni del gruppo Visentin sul fatto che è la copia di Bortoluzzi. Ancora: «Non è vero, Roberto mi avvierà in questa avventura, ma io sarò il presidente a tutti gli effetti e vorrei occuparmi di tutte le discipline. Poi toccherà a me camminare con le mie gambe grazie ad una squadra competente rappresentata in tutti i settori. Sono pronto, ho le idee chiare e voglia di prendere questo incarico con entusiasmo». Il presidente e coach del Padola guarda anche alle elezioni nazionale de 15 ottobre: «Siamo convinti sostenitori di Flavio Roda. Ha fatto tanto per la Fisi, i conti sono a posto e i risultati ci sono eccome. Criticare è diventato uno sport facile per tutti, bisogna lavorare e mettersi in gioco. Io in Veneto sono pronto a farlo come Flavio e i suo gruppo fanno a livello nazionale».

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