Ski Race Cup, oggi diventata un trend e un freno alle illusioni. Vimercati: «Ci spinge la voglia di agonismo»

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Ormai è un trend la Ski Race Cup. Non è un circuito qualsiasi nato 19 anni fa, non è uno dei tanti eventi e rassegne. Si è consolidato negli anni come circuito per eccellenza che offre un’opportunità agli atleti di gareggiare fuori dal pianeta Fis tradizionale. Una volta c’era una rete di gare Fis Cittadini copiosa, dove potevano confrontarsi parecchi Senior. C’era inoltre un nutrito numero di gare Fis NJR per i Giovani che non ambivano a Fis classiche e tanto meno del circuito istituzionale. Nata per i Senior, adesso la Ski Race Cup, che vede al via anche 220 atleti (gare anche con 80 donne) è un punto imprescindibile per parecchi Aspiranti e Giovani che vogliono continuare a gareggiare senza assilli di ambire a comitati regionali e squadre nazionali, progetti che poi presto svaniscono nel nulla e anzi portano al precoce abbandono agonistico. Gare Fisi quelle Ski Race Cup, dove rimane ancora uno zoccolo duro dei Senior, una pattuglia che però non è fanalino di coda, ma concorre e lotta con i più giovani. Andrea Vimercati del Cristal Team è un esempio. «A 47 anni partire in mezzo ai ragazzi è uno stimolo, è fonte di entusiasmo. E come me, ci sono altri ragazzi e ragazze che gareggiano nel circuito che abbiamo promosso anni fa e adesso è davvero un punto di riferimento insostituibile e fondamentale. Raccogliendo fino a 30 sci club e non solo lombardi, nonostante siano i sodalizi del comitato Alpi Centrali i più numerosi e continuativi nell’essere parte del progetto. Siamo orgogliosi che tanti club abbiano proprio istituito dei team all’interno del gruppo Giovani dedicati alla partecipazione della Ski Race Cup. Così abbiamo fatto centro».

Dove non sono arrivati Fis e Fisi, dove non è giunto il nostro sistema che taglia via e spazza tutto ciò che non è prima linea (anche se poi all’alto livello, quello vero, stentiamo eccome ad arrivare), ci ha pensato Vimercati (che è anche responsabile del Comitato Alpi Centrali Giovani-Senior-Master) e la sua truppa con un entusiasmo e una determinazione da vendere. «Quello che ci anima è l’agonismo, è la voglia di gareggiare. Lo facciamo per noi stessi, ma adesso sentiamo un dovere per assecondare e assistere una domanda di gare che esulano dal contesto Fis tradizionale. In qualche occasione atleti Fis vengono a gareggiare con noi, e non sempre dominano fra l’altro, ma i circuiti sono e rimangono differenti. Diversi come impostazione, siamo i primi ad aver fatto due gare in un giorno. Cerchiamo sempre di massimizzare il calendario e correre ovviamente sempre nei fine settimana. Ski Race Cup è una proposta che ha quasi vent’anni ma rimane attuale nella sua forma e un punto frenante a tanti che lascerebbero l’agonismo se fossero obbligati a gareggiare ed allenarsi in settimana».

Si parte come sempre ad inizio gennaio: il 5 e 6 quattro giganti fra Temù e Tonale. Sette fine settimana di gare, 14 giorni al canceletto di partenza. Finali come sempre a Livigno 21 e 22 marzo. Tre discipline: slalom, gigante e superG. Innovazione nelle premiazioni come sempre, dal momento che si sorteggia fra tutti i partecipanti. Scelta intelligente, per non premiare sempre i soliti, e verrebbe da dire, riempire i garage di pochi per davvero. E poi il servizio foto gratuito per i partecipanti, quindi le gara dei coach a fine stagione. Forte, per Vimercati e i suoi, la consapevolezza che agonismo nello sci, non vale pensarlo e viverlo tutto l’anno, a propri, in ogni momento. Ma fare convivere agonismo e altro nella vita. La cosa più innovativa del Cristal Team è proprio questo: fare dello sci uno sport agonistico più umano, più vero per certi versi, meno incastrato in logiche che se poi guardi per davvero a cosa portano? Forse ci vorrebbero più atleti in circuiti del genere. Ancora in troppi sognano obiettivi irreali, alimentati da un sistema che illude. In pochi si arriva al vertice, ma sembra che questa cosa ancora non venga percepita. E si spende e si spande per non arrivare da nessuna parte.

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