Le avversarie ci provano, a volte si avvicinano, ma se non sbaglia vince sempre lei. E questa volta battendo anche la sfortuna, presentatasi sotto forma di paletto “traditore” infilatosi sotto i suoi sci nel tratto finale della seconda manche. Niente da fare. Shiffrin, al netto delle inforcate, resta imbattibile nella “sua” specialità. A Maribor si riprende quanto aveva lasciato a Zagabria, in slalom, imponendosi davanti a Holdener e Hansdotter. Tre azzurre a punti e non era scontato: nona Chiara Costazza, 14esima Manuela Moelgg, 22esima Irene Curtoni. La vera sorpresa è però rappresentata da Ilka Stuhec, addirittura decima, per la prima volta a punti nella specialità in Coppa e sempre più lanciata verso il podio della classifica generale, anche se è ancora presto per le sentenze.
SLOVENIA AL TOP – La pista Radvanje ospita il sesto slalom stagionale, 18esima gara in assoluto. Manche più regolare la seconda, quella tracciata da Gfeller, tecnico delle norvegesi. La differenza si fa nel record tra il ripido finale e le ultime porte sul piano. Ancora la solita sospetta, Mikaela Shiffrin: successo n° 27 in carriera, 24esimo in slalom, settimo stagionale, 38° esimo podio in totale, a 21 anni, con due titoli iridati, uno olimpico e tre coppe di specialità già in bacheca. Numeri impressionanti, numeri da fenomeno assoluto. Per lei oggi è stato decisamente complicato primeggiare: nella prima manche non è riuscita a staccare la concorrenza pur chiudendo davanti a tutte; nella seconda ha dovuto divincolarsi da un palo staccatosi (evento verificatosi anche per altre atlete e che ha causato l’uscita di Huber), infilatosi prima in mezzo agli sci e poi sotto, per una porta abbondante. Leggera sbandata, recupero, e poi l’ultimo tratto a tutta, con rabbia e orgoglio. Morale: 1’39”61, quarto tempo di manche e trionfo, forse il più memorabile della sua giovanissima carriera. Un’ottima Holdener le finisce alle spalle per 19 centesimi, ma questa volta deve mangiarsi le mani a causa di un errore commesso nel tratto decisivo della seconda manche, altrimenti, forse, avrebbe vinto lei. Per Wendy, comunque, dodicesimo podio in Coppa, quinto stagionale sempre in slalom, e dimostrazione di grande “testa da campionessa” dopo l’uscita a Zagabria. Terza Hansdotter a 31 centesimi, al primo podio nell’annata, il 24esimo in assoluto: la condizione cresce, è un avversaria in più per Shiffrin, ritrovata. Quarta Vlhova, quinta Loeseth, sesta Strachova, settima Bucik, al miglior risultato in carriera dopo l’undicesimo posto di Zagabria, ottava Bernadette Schild. Nona la prima delle azzurre, Chiara Costazza, in rimonta di dieci posizioni nella run conclusiva, con il settimo tempo di manche. Bene, fiducia ritrovata. Ma per le top5 serve un ulteriore scatto avanti. Decima, vera rivelazione di giornata, Ilka Stuhec, undicesima a metà gara e per la prima volta a punti in slalom in Coppa. Bravissima, da ex campionessa iridata junior nella specialità. In stagione è andata a punti in tutte le discipline, come una certa Tina Maze…
LE ALTRE AZZURRE – Perdono purtroppo posizioni, e non poche, sia Manuela Moelgg, 14esima da settima, sia Irene Curtoni, 22esima da 13esima. La sorella di Manfred quanto meno torna a fare punti dopo troppe uscite in slalom; la valtellinese conserva comunque il posto nelle prime 15 della start list, con Costazza fuori di poco. Martedì 10 ancora slalom, il settimo dell’anno, a Flachau, in Austria, in notturna, con manche alle 17.45 e 20.45. In classifica generale Shiffrin guadagna altri 100 punti su Gut, oggi non qualificata alla seconda manche, con Stuhec che sale al quinto posto.