Roda: 'Introdurremo i Direttori Sportivi'

Pubblicato il:

Sochi 2014 Live – 'I quarti posti? Servono a ben poco'

Arriva il presidente Flavio Roda in sala stampa a Rosa Khutor per il bilancio olimpico. Eccolo il numero 1 di via Piranesi: «Manca ancora una manche di questo slalom, speriamo che il bottino possa aumentare. Intanto abbiamo raccolto quattro medaglie. Bilancio buono, anche se si poteva fare di più».

CONDANNA FERMA AL DOPING  – Roda parla del caso di doping nel bob azzurro: «Cosa assurda, questo ragazzo non avrà più spazio in FISI. Cercare di truccare il risultato è il peggio che possa esistere. Come persona sportiva, più che come presidente, c’è una ferma condonna».

CRISI NEL FONDO – Il bolognese di Vidiciatico parla delle altre discipline: «Biathlon in crescita, come anche la combinata nordica che sembra tornare a respirare. Bene lo slittino. Fondo in crisi, c’è da cambiare. E’ un settore troppo litigioso, così non si va da nessuna parte».

I QUARTI POSTI NON VALGONO NULLA AI GIOCHI– E poi lo sci alpino: «I ragazzi vanno forte. Ci sono i risultati non solo perché abbiamo grandi atleti, ma anche per le squadre sono organizzate con professionalità e vi sono ottimi tecnici. I risultati arrivano anche per queste cose. Le donne? C’è un miglioramento, ma intendiamoci, i quarti posti non vogliono dire nulla, non valgono nulla alle Olimpiadi».

ARRIVANO I DS – Flavio Roda parla del futuro.«Mi candiderò, e fra le novità proporrò il ruolo dei Direttori Sportivi. Saranno tre o quattro, gestiranno macroaree». Per il settore alpino Claudio Ravetto? Roda risponde secco: «Non lo so, ora ci sono i Giochi ancora in corso». E che ruolo avranno i DS? «Rapporti con il CONI per la ricerca, elemento molto importante che lo stesso CONI finanzierà, un discorso di preparazione atletica che fissi le linee guida generali e tutta la questione della logistica e dell’organizzazione».

GIOVANI E MILITARI – Roda parla anche di giovani e militari: «Comitati e società sono in difficoltà. Dobbiamo pensare a come aiutarli. E poi c’è il problema dell’abbandono dell’agonismo che avviene troppo presto e anche il fatto che i valligiani sciano sempre meno. Ci concentreremo su questo dopo Sochi. I militari? Fondamentali. Faremo progetti per condividere le loro strutture nelle aree montane, in particolare per le sedi di allenamento».

Ultime notizie

Federico Pellegrino: «Sogno una medaglia olimpica in staffetta. Brignone fonte d’ispirazione»

Federico Pellegrino, valdostano, classe 1990, fa parte di quella nidiata di campioni azzurri delle...

Giuliano Greco e Lorenzo Ciolina parlano dell’inizio stagione dei Giovani del GB Ski Club

Sul ghiacciaio dello Stelvio, dove siamo stati in ottobre, abbiamo incontrato Giuliano Greco e...

Camille Rast: «Levi? Ho dolore ogni giorno. Ma resto fiduciosa»

La Finlandia non è (o non è stata) esattamente la meta preferita della campionessa...

Giorgio Rocca: «A Levi servono “stili” diversi. La tattica è fondamentale»

Trentasei gare disputate a Levi dal febbraio 2006 in Coppa del Mondo, tra maschi...

Altro dal mondo neve

Chiusura dei Giochi a Verona, nel segno della bellezza e di Roberto Bolle

È stato svelato al Teatro Filarmonico di Verona il titolo della cerimonia di chiusura...

Giochi Olimpici: infrastrutture di Bormio pronte al 95%

Saranno conclusi a fine novembre, con un mese di anticipo sul cronoprogramma, i lavori...

Solo 100 giorni ai Giochi Olimpici di Milano Cortina: il 26 novembre accensione della fiamma

Negli occhi abbiamo ancora quelle immagini, di gioia e di festa, del 24 giugno...