Un tipo tranquillo, pacato, sereno. Che non vuol dire molle, superficiale. Invece equilibrato, consapevole che il viaggio è lungo per emergere, molto lungo. Un po’ atipico come coach a dire la verità Alain Seletto. Non vende fumo, non crea illusioni. Per ogni persona il proprio obiettivo, il proprio cammino. Sa dare il giusto peso alle cose, anche per questa favolosa doppietta tricolore della sua Elisa Pilar Lucchini. Il cammino per primeggiare davvero non è facile: l’anno prossimo Pilar cambierà categoria e riferimenti. Sarà lo sci vero, quello dei grandi. Premesso questo, non vuol dire che non hanno peso gli ori dei campionati italiani di Pilar, perché ogni età hai i suoi circuiti con i suoi obiettivi. Oggi un grande giorno. Pilar che sfreccia, che vince, che sale sul podio. Alain che se la gode tutta questa doppietta e che esulta con compostezza ed equilibrio. Alain che poi cambia muta, pelle. E sale in sella. Mi arriva un messaggio sul telefonino: 105 chilometri, 2500 metri di dislivello. Va forte, fortissimo. Dicono che ha il motore Alain, che è nato per lo sport. Sarà, anzi è così. Ma ha anche testa. I risultati nel suo lavoro lo dimostrano.
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