Nel piccolo villaggio di Drahovce, vicino a Piešťany, cioè la maggior stazione termale della Slovacchia, è stato aperto un museo dedicato a Petra Vlhova. Certamente una delle sportive più importanti nella storia slovacca, Vlhova ha partecipato alla cerimonia d’inaugurazione e il museo è da oggi visitabile al numero 110 di via Hlavná a Drahovce.
All’inaugurazione erano presenti anche la giornalista Darka Sefcik Starnova di Ski Racing Media e il sito slovacco Šport. È proprio su quest’ultimo che si trovano alcune dichiarazioni di Vlhova circa il suo futuro e il museo.
Il futuro da agonista
Dopo la seconda operazione al ginocchio subita a marzo 2025, Vlhova ancora non sa quando potrà tornare sulla neve. Per ora si allena solo a secco, in palestra. «Mi sto allenando duramente per tornare in forma e bilanciare la disparità tra la gamba infortunata e quella sana. Recuperare il muscolo nella gamba infortunata è davvero difficile. Ci vuole tempo. Tuttavia, gli allenamenti vanno a gonfie vele e mi sento sempre più forte. Mi sto preparando per tornare a sciare. Certo, alcune cose non si possono inventare. Quando arriverà il momento giusto, metterò gli sci ai piedi».
Alla domanda diretta se difendere la medaglia d’oro in slalom alle Olimpiadi invernali del prossimo anno a Cortina d’Ampezzo sia ancora possibile, Vlhova ha risposto: «Sì, mi piacerebbe esserci, ma dobbiamo aspettare. Dobbiamo essere positive e credere che tutto andrà secondo i piani. Credo che ci sarò, lì alla partenza».

Il nuovo museo dedicato a Petra Vlhova
Il Múzeum Petry Vlhovej non si trova nella sua città natale, Liptovský Mikuláš, ma a Drahovce, un villaggio vicino a Piešťany, a circa due ore di macchina da Liptovský Mikuláš. Il sindaco di quest’ultima, Miroslav Ledecký, è il capo del fan club di Vlhova. È lui che ha avuto un ruolo fondamentale nel restauro della casa fatiscente oggi destinata a museo: la campionessa olimpica ha ora un luogo dedicatole (accessibile gratuitamente al pubblico) pieno di ricordi dei suoi successi.
Il sindaco Miroslav Ledecký, che ha lanciato il progetto museo insieme al padre di Petra Vlhova, Igor, ha spiegato: «Due anni fa abbiamo visto un documentario in tv su Alberto Tomba e la dedizione dei suoi fan ci ha ispirato a creare questo museo». Chi era presente ha notato una Petra Vlhova visibilmente commossa. Vlhova ha donato al museo il casco autografato delle Olimpiadi di Pechino.
La mostra, scrive Ski Racing Media, si articola in diversi temi. Una sezione ripercorre l’infanzia di Petra e la sua preparazione prima di entrare nel circuito della Coppa del Mondo. Altre sale mettono in evidenza le sue vittorie ai Mondiali di sci e alle varie competizioni internazionali. Infine, una sezione speciale dedicata alle Olimpiadi celebra la sua storica medaglia d’oro ai Giochi Olimpici invernali di Pechino 2022.
Mentre Vlhova camminava attraverso la mostra, riporta Darka Sefcik Starnova, ha indicato una grande foto di Jasná. È riuscita in un baleno a segnare col dito il punto esatto in cui si è infortunata al ginocchio nel gennaio 2024.





