Il terzo posto nel superG di Beaver Creek era esattamente ciò che Lukas Feurstein aspettava da tempo. L’austriaco classe 2001 non aveva mai centrato nemmeno una top-5 in Coppa del Mondo (il suo miglior risultato era un sesto porto nel superG di Cortina, nel gennaio 2023), ma a Beaver Creek ha fatto vedere ciò di cui è capace: «Avevo un piano in testa. Ho pensato a lungo alla linea migliore da tenere in gara, ne abbiamo discusso coi nostri allenatori e abbiamo provato a seguirla nel modo più veloce possibile». Evidentemente ha funzionato, perché nonostante il pettorale 24 è arrivato sul podio.
Feurstein ammette di aver «rischiato tutto perché è ciò che bisogna fare per andare forte». La strategia, alla fine, ha pagato: Feurstein è arrivato a meno di mezzo secondo dal vincitore, un Marco Odermatt che almeno in superG è sembrato imprendibile. Unico podio austriaco nella tre giorni di gare in Colorado, Feurstein ha ricordato il proprio passato recente, nelle interviste post-gara: «È stato un percorso lungo arrivare fin qui e ho faticato tanto. Ora sono un po’ sorpreso, ma è anche una sensazione bellissima».
Originario di Mellau, nel Vorarlberg, Feurstein ha anche rivelato di essere finalmente riuscito a sciare senza dolori o piccoli infortuni, cosa che «non mi era mai riuscita negli ultimi cinque anni». Quando il tracciato si fa tecnico, Feurstein è a suo agio perché arriva da anni di preparazione in gigante. Ha anche lodato Alex Martin, il suo nuovo skiman che in passato ha lavorato, tra gli altri, anche con Ted Ligety.