Super Feuz. E si, Beat Feuz è profeta in patria. Lo svizzero trionfa in uno degli appuntamenti più importanti della stagione, la libera di Wengen. Vince per la seconda volta sul leggendario Lauberhorn. Abile nei passaggi tecnici, scorrevole dove era necessario mollare lo sci: una discesa praticamente perfetta lungo i 4300 metri del pendio bernese, la pista più lunga sul pianeta in una gara di sci alpino.
Il fuoriclasse norvegese Aksel Lund Svindal arriva vicino ma non basta. Il vikingo, secondo anche nella libera precedente a Bormio, arriva a 18 centesimi. Poi arrivano gli austriaci. Quarto a 67 centesimi Matthias Mayer, un decimo più attardato Hannes Reichelt. Poi in classifica ecco sesto il tedesco Thomas Dreesen, poi ancora Austria con Vincent Kriechmayr. Settimo il francese Maxence Muzaton.
GLI AZZURRI – Ci aspettavamo di più, molto di più davvero dai nostri portacolori. Dominik Paris sbaglia le traiettorie nella parte alta: termina con un discreto ottavo posto, ma da chi è solito trionfare a Kitzbuehel e Bormio ci si deve aspettare di più. Anche in chiave olimpica. Christof Innerhofer, davvero attardato in alto, cade nella Kernen – S, e sbatte violentemente il perone destro. Peter Fill, ieri splendido vincitore della Coppa del Mondo di combinata, inciampa purtroppo proprio appena uscito dal cancelletto di partenza: termina decimo il tre volte vincitore della Coppa del Mondo.
BUZZI A PUNTI – Buon ventitreesimo Emanuele Buzzi, a 2.42 dalla testa della classifica. Mattia Casse trentacinquesimo. Out l’atleta di interesse nazionale Davide Cazzaniga. Domani c’è lo slalom.