Lindsey Vonn al Time: «Ho già fatto l’impossibile»

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Il Time, rivista settimanale statunitense tra le più famose e rispettate al mondo, ha messo Lindsey Vonn sulla copertina dell’edizione cartacea che uscirà il 24 novembre. Vonn, che secondo il Time è «una delle poche figure dello sci il cui talento, carisma e fama hanno trasceso le piste innevate», è protagonista della storia principale della rivista, che è già stata pubblicata online.

Nell’articolo, per il quale il giornalista Sean Gregory è andato a trovarla nella sua casa di Beverly Hills, in California, la sciatrice del Minnesota si racconta a tutto tondo. Ecco le cose più interessanti, a cominciare da una dichiarazione d’intenti: «Non sono una scommessa. Sono tornata in gioco per davvero».

Un ritiro complicato

Prima delle sue ultime Olimpiadi, a PyeongChang 2018, Vonn si è tatuata la parola greca πιστεύω (“crederci”) sul dito medio della mano destra. «Credere in me stessa è sempre stato fondamentale – commenta Vonn – e non mi è mai sembrato più vero».

Circa 48 ore dopo il suo primo ritiro, dopo aver vinto il bronzo in discesa ai Mondiali 2019 di Åre, Vonn rivela di essersi svegliata nella casa in cui viveva con l’ex compagno P.K. Subban a Nashville, in Tennessee, dove Subban giocava a hockey, con nulla da fare. Una strana sensazione per una come lei che, per così tanti anni, aveva sempre più di qualcosa che la tenesse impegnata.

Ha chiamato dunque i suoi agenti, chiedendo loro di farle fare qualcosa. «Il periodo di riposo dopo il ritiro non è durato molto» ha scherzato uno dei suoi agenti, Mark Ervin, intervistato. Ammette Vonn: «Ho sentito un buco davvero grande. Non vorresti mai scendere dal letto e non avere grinta».

Lindsey Vonn a Cortina d’Ampezzo ©Agence Zoom

Come racconta nella sua autobiografia, Rise. La mia storia, Vonn ha dovuto lottare con la depressione a più riprese nel corso della sua lunga carriera. Sciare, o poter sperare di tornare, un giorno, in pista, era «l’unica cosa che mi rendeva davvero felice. Il primo anno dopo che mi ero ritirata mi sono chiesta: “E ora come ne esco da questa situazione? Cosa mi farà tornare a sentire di avere uno scopo?”».

Non fu d’aiuto il fatto che, proprio nel 2020, terminò la sua relazione con Subban. «Non voglio scendere nei dettagli, ma dirò soltanto che non sono il tipo di persona che sta a casa a non fare nulla». Subban non ha voluto commentare al Time questa frase di Vonn.

Non è stato un ritorno semplice, anzi

Il suo nuovo psicologo, Armando Gonzalez, ha detto che il percorso di terapia con Vonn si è concentrato soprattutto sul «fare i conti con alcune convinzioni limitanti su sé stessa, che definirei bugie. E quando vai all’origine di queste bugie, scopri che la stanno flagellando e limitando in molte aree. Avrebbe bisogno di scrollarsele di dosso».

Uno degli “esercizi mentali” che Vonn ha fatto con Gonzalez è stato andarsi a riguardare video delle sue cadute peggiori, affinché potesse “alleggerire” il suo subconscio. Lo psicologo è rimasto impressionato: «Ha una capacità sovrumana di dissociarsi dal dolore».

«Tutti mi dissero che ero pazza. Tutti mi dissero che non ce l’avrei fatta, e questo mi ha fatto dubitare di me stessa. Mi ha molto ferito» dice Vonn.

Parte della squadra di NBC al commento per le Olimpiadi di Pechino 2022, Vonn continuava a sentirsi dire che avrebbe potuto fare benissimo su quella pista. Anche quello non è stato facile da affrontare mentalmente: il suo ginocchio era ancora a pezzi e il rientro fuori discussione.

Dopo la sostituzione parziale dell’articolazione del ginocchio con una protesi di titanio, Vonn è stata molto criticata. C’è chi ha detto che tornava per elemosinare attenzione, chi pensava che fosse impazzita. Ilka Stuhec, per esempio, l’ha chiamata «nonna». Vonn ricorda bene chi ha detto cosa di negativo su di lei. «Non lo faccio perché ho bisogno di tornare a sciare. Sono tornata a sciare perché è ciò che amo fare. È divertente ed è una sfida. Le cose che mi servono nella mia vita le ho già. Sono fortunata di poter fare di nuovo ciò che amo».

Lindsey Vonn ©Agence Zoom

La stagione 2024-2025 in ottica di quella olimpica

Dopo l’incredibile ritorno annunciato poco meno di un anno fa, e in seguito al secondo posto in superG alle Finals di Sun Valley, «Vonn non farà nulla di diverso che spostare un po’ più in là i limiti umani», scrive il Time. Per ora, in effetti, la meno giovane medagliata olimpica nello sci alpino è… proprio Lindsey Vonn, a 33 anni. Dovesse vincere una medaglia a Milano Cortina 2026, straccerebbe un record che le appartiene già.

La scorsa stagione, assicura il suo team, è servita per togliere la ruggine in vista di questa. «Se c’è una parola che non esiste nel mondo di Lindsey, quella parola è pazienza» ha detto Patrick Riml, uno dei suoi coach, al Time.

Ma dopo aver terminato i Mondiali di Saalbach 2025 col magro bottino di un DNF, un 16° e un 15° posto, Vonn ha rivelato di essersi sentita «un po’ in imbarazzo. Me ne sono andata da Saalbach pensando: “Se non miglioro, cosa sono qui a fare? Così non va”».

Dopo i Mondiali, Vonn è tornata a un modello vecchio di scarponi, che le offriva migliori sensazioni in pista. Alle Finals di Sun Valley, nonostante il cattivo stato di salute e poi la morte dell’adorata cagnolina Lucy, che l’ha sempre accompagnata nelle trasferte in giro per il mondo, Vonn ha ottenuto un secondo posto che descrive come la gara più emozionante della carriera, dietro solo all’oro olimpico in discesa nel 2010.

Lindsey Vonn descrive al Time le sue nuove prospettive di vita

Lindsey Vonn, scrive il Time, sembra godersi appieno la vita, ora che ha più di 40 anni. A luglio, a un concerto del cantautore statunitense Dierks Bentley, si è bevuta all’alpina una birra sul palco. «Forse è perché ho una prospettiva diversa, a causa del ritiro di diversi anni, forse è perché ho 40 anni e non me ne frega più un c-zzo. Ma voglio divertirmi nella mia vita» ha spiegato Vonn.

A Cortina d’Ampezzo, per i Giochi Olimpici, Vonn potrebbe competere in tre eventi, scrive il Time: discesa, superG e combinata a squadre. «Ne vincerà almeno uno, se non di più. Non è questione di se, ma di quando» dice l’ex atleta americana Picabo Street. «Mi piace quando la posta in palio è alta» commenta Vonn.

Lindsey Vonn ©Agence Zoom

Ma non è necessariamente una questione di numeri e statistiche. Vonn per esempio ritiene che il più grande tennista di sempre sia Roger Federer, nonostante Novak Djokovic abbia vinto di più. «È importante anche l’impatto che riesci ad avere su sport e cultura. Il mio obiettivo non è solo quello di essere una sciatrice. Non sono un robot, non voglio solo vincere. Voglio star bene in montagna ed essere me stessa. Altrimenti non lo farei».

Guardando verso le Olimpiadi italiane del 2026, Vonn ammette di non essere sicura di «quanto sarei soddisfatta se me ne dovessi andare senza medaglie. Ma non penso che ciò accadrà». Vonn, dunque, non nasconde di puntare a una quarta, e magari una quinta e una sesta, medaglia olimpica.

Ma senza pressioni. Conclude Vonn: «Ho già fatto più di quanto chiunque si aspettasse. Ho già fatto l’impossibile».

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