In punta di piedi, senza strafare, senza dominare le circoscrizioni. Ma con metodo, quello della chiarezza delle priorità, quello dello step by step, quello del non fare proclami di guerra. E soprattutto il metodo dei fatti. Ecco lo Sci Club Lancia Torino, ecco il direttore tecnico Giancarlo Croce: «Vincere è sempre bello, da Superbaby fino alla Coppa del Mondo. Ma a volte il nostro mondo dimentica le priorità, mette tutto e tutti sullo stesso piano. Ripeto, mettersi in mostra a qualsiasi età è un fatto positivo, ma non dobbiamo credere che chi primeggia da piccolo primeggerà per sempre. Alla fine lo sci vero è nelle Fis, i risultati più importanti sono nella categoria Giovani. E’ sempre stato così, non è certo una novità…».
Schietto Croce. E nei Giovani, zitto zitto, il dt con il coach responsabile Giovani, il fratello Paolo, i risultati negli ultimi anni sono arrivati eccome. Continua Giancarlo: «Qualche anno fa Anita Gulli, adesso Margherita Cecere. Storie simili, di cittadine, di atlete che hanno anche istruzione e formazione come priorità. Margherita, ultimo anno Giovani, probabilmente se non entrava in squadra nazionale si dedicava interamente a studiare ingegneria». Croce è uno di quelli che cerca di abbassare i toni dell’esasperazione. Continua: «Uno sci da gara e uno da allenamento nei Pulcini, nei Children se vogliono prendersi un altro sci ben venga. Ma preferiamo che sciino magari di più o si dedichino maggiormente al lavoro atletico con Vittorio Picco che è estremamente importante. Lavoriamo sul medio-lungo termine, questo è il nostro messaggio. Stiamo attraversando un momento positivo, cerchiamo di andare avanti su questa strada dal momento che altre sfide ci attendono. La Fisi? Forse proprio dall’alto dovrebbe arrivare questo messaggio di far capire al mostro movimento quando e quanto conta vincere».