Sulle tribune – finalmente gremite – di Courchevel è ancora festa svizzera. Marco Odermatt vince la sua prima medaglia iridata, perdipiù d’oro. Non che fosse un tabù per lui – in fondo è solo la sua terza rassegna iridata e ad Åre 2019 era poco più che ventenne -, ma la delusione per il quarto posto in superG l’hanno vista tutti in mondovisione. Oggi ha fatto la gara quasi perfetta, quasi solo perché non è stato il più veloce in tutti i settori, ma era quasi ingiocabile.
Ci ha provato, tanto per cambiare, il solito Aleksander Aamodt Kilde che ha pagato 31 nel secondo settore e 21 nel quinto, le parti un po’ più tecniche del tracciato. Il best crono nel finale è irrilevante (solo un centesimo su Odermatt) e così è di nuovo argento a 48 centesimi. E quando il norvegese ha tagliato il traguardo, lo svizzero prima ha pianto, poi abbracciato l’amico-rivale.
Occhio ai canadesi, si diceva: James Crawford è stato a lungo sul terzo gradino del podio e poi è arrivato il compagno Cameron Alexander: i Canadian Cowboys fanno comunque grande festa con il bronzo. Poi è arrivato in mezzo ai due anche Marco Schwarz che ormai è sempre più discesista, oggi quarto e ovviamente il migliore degli austriaci.
Per un bel po’ di tempo sembrava che ci fosse un Crawford di troppo per Florian Schieder: con il pettorale 1 è rimasto a lungo nel leader corner e poi sul podio virtuale, poi il canadese lo aveva scalzato per soli otto centesimi. E allora quasi quasi meglio un settimo posto che un legno con un margine così risicato. Settimo perché per un centesimo lo ha preceduto anche Maxence Muzaton che hanno fatto sognare i francesi, un po’ sconsolati per le prestazioni di Johan Clarey e del local, lui di Val Thorens, Adrien Theaux.
Settimo Schieder, si diceva, ottavo Dominik Paris distaccati da un solo centesimo. Anche perché è una classifica cortissima, i primi due a parte: dal bronzo di Alexander all’undicesimo posto di Kriechmayr sono c’è un margine di meno di tre decimi. Matteo Marsaglia chiude il suo sesto Mondiale, partendo da Garmisch 2011, con il quindicesimo posto, ventesimo Mattia Casse.