Domenica è il giorno di Sion 2026: il giorno del referendum, quello che dirà se gli svizzeri, o meglio i vallesani, vorranno ospitare i Giochi Olimpici nel loro territorio. La questione è sempre quella dei costi, oltre che quella dell’impatto ambientale. Influirà la dichiarazione del presidente del Comitato organizzatore di PyeongChang 2018, Lee Hee-Beom su un ritorno economico di molti milioni di dollari?
Sicuramente Sion è una candidate più forti in vista della decisione dei CIO prevista a settembre 2019 nell’assemblea di Milano, ma prima ci sarà quella di ottobre a Buenos Aires, dove saranno ufficializzate le sedi candidate. Intanto l’Italia dovrà decidere tra Cortina, Milano e Torino, una scelta che coinvolge il nuovo governo; Calgary ha avuto il sostegno politico, ma ci potrebbe essere anche qui un referendum. Restano tutte ancora in ballo: Erzurum (forse la vera outsider), Stoccolma, Graz (anche se pesa l’esito del referendum che ha bocciato Innsbruck) e Sapporo (che sta già sondando l’ipotesi 2030).