Luca De Aliprandini, da vent’anni con Salomon, continua l’avventura con il francese. IL trentino ha da poco firmato un contratto biennale. Tra la grande S e l’azzurro è emersa la comune volontà di alzare ulteriormente l’asticella per quanto riguarda gli obiettivi sportivi e ciò ha portato alla firma del rinnovo del contratto di collaborazione per i prossimi due anni. Periodo quello tra il 2020 e il 2022 che profuma di gloria e di grande stimolo. Si tratta di un biennio straordinariamente importante visto il ricco calendario di eventi internazionali, infatti, partendo dalla Coppa del Mondo di sci alpino, che sarà terreno di “caccia” del podio, il lavoro di collaborazione sarà finalizzato all’assalto dei Mondiali (Cortina 2021) e dei Giochi Olimpici (Pechino 2022).
Salomon ha sempre creduto nelle sue potenzialità, non a caso è da oltre 20 anni che affrontano insieme le sfide sulla neve. Ora è il momento di tentare l’ulteriore e definitivo salto di qualità. «Sono vent’anni che scio con Salomon, da quando ero piccolo, avevo 9-10 anni, per cui mi sento di dire da sempre. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con il brand, mi sono sempre trovato bene, fino al grande salto in Coppa del Mondo. Ci sono stati anche momenti un po’ più difficili, ma non mi sono mai tirato indietro anche quando c’erano delle difficoltà ho sempre cercato di impegnarmi al massimo nello sviluppo tecnico del materiale”.
Quanto conta la collaborazione e il supporto di Davide Simoncelli in Salomon?
«Sicuramente tanto. Negli ultimi anni, con il suo nuovo ruolo nel racing dedicato alla Coppa del Mondo c’è con lui un dialogo molto intenso, mi supporta sempre e mi dà ottimi consigli. Ci capiamo al volo e mi confronto sulle ultime novità tecniche. Mi ha dato molte dritte per lo sviluppo del materiale, c’è un bel rapporto e siamo entrambi trentini, ci capiamo al volo…».
Quanti sci hai mediamente a stagione per il gigante?
«Bella domanda… di preciso non lo so dire, dipende dalle stagioni e ognuna è diversa da quella precedente e da quella che si sta per iniziare. Indicativamente comunque il parco dei miei sci varia dalle 25 alle 30 paia. Per quanto riguarda le durezze, per le mie caratteristiche tecnico-fisiche, normalmente prediligo degli sci abbastanza duri sotto il piede, intendo soprattutto nella parte centrale, nel pattino. Mi piace sentirmi sicuro come appoggi quando sono al centro della curva e questo me lo garantisce uno sci Salomon con queste caratteristiche».
E gli scarponi?
«Anche qui con il tempo il mio punto di vista sulle ‘scarpe’ è cambiato un po’. Mi spiego. Ora con un po’ di anni di esperienza in Coppa del Mondo ho capito che, per quello che ricerco io, non è necessario avere troppi modelli e/o eccessive versioni nel corredo. Per intenderci, nelle ultime due stagioni sono arrivato a utilizzare, sia in gara sia in allegamento, un totale di 3 paia di scarponi. Questo mi ha permesso di trovare equilibrio e costanza nelle sensazioni ricevute dallo sci il che, tradotto, significa essere più veloci».
Dove si sta spingendo Salomon nello sviluppo tecnico di sci e scarponi?
«Sono convito come negli ultimi due anni con Salomon abbiamo fatto un ottimo lavoro, ora i frutti si stanno vedendo e, credo proprio, si vedranno nelle prossime stagioni. Come tutte le aziende si cerca sempre di trovare nuove soluzioni, si continua a provare, alcune danno buoni risultati altre no, ma la strada imboccata è quella giusta, nella scelta dei materiale interni agli sci, alle piastre, alle ‘plastiche speciali’ degli scarponi».