Alla fine il secondo gigante previsto sulle nevi di Semmering, in Bassa Austria, il quinto stagionale, è stato portato a termine, certo con un spettacolo per forza di cose modesto nella seconda manche e, soprattutto, rischi tremendi per le atlete. Ne valeva la pena? E le condizioni non erano simili a quelle di Courchevel, gara poi annullata (giustamente)? Il tutto in attesa di sapere come sta Taina Barioz, caduta rovinosamente sul tracciato e spostata velocemente a bordo pista proprio mentre scendeva Elena Curtoni… Scene che sarà meglio non rivedere più, possibilmente. Forse è arrivato il momento, da parte delle atlete, di unirsi e far sentire la propria voce in queste situazioni. Ecco intanto le prime impressioni delle azzurre, che ringraziamo, dall’Austria.
ELENA CURTONI – «Direi che oggi la gara era abbastanza al limite. Vento che andava e veniva nella prima manche, seconda pericolosa. Sensazioni? Posso esprimermi solo sulla prima metà di gara: a tratti mi sento molto bene anche in gigante, sì, ma non riesco ancora a collegare tutta la pista. Faccio bene solo a pezzi e chiaramente non basta. Discorso che vale anche per il primo gigante di Semmering. Certo io non mi accontento mai. Sento che la condizione sta crescendo, così come sta tornando la fiducia. Posso fare molto di più, quindi testa bassa e lavoro in questa direzione».
FEDERICA BRIGNONE – «Non so bene cosa dire o pensare. Nella prima manche non era nemmeno così negativa la situazione, anche se le prime 30 atlete non hanno trovato tutte la stessa condizione, va detto. Seconda? No comment! Ma le migliori vincono e sono davanti comunque, quindi si poteva fare lo stesso, sciando davvero bene. Mi spiace però, perché a volte si ha la sensazione che le gare vengano fatte “per forza” e alla fine siamo noi atlete a pagarne le conseguenze, come (forse) Barioz oggi. Buche, neve colla… Certo, era così per tutte, ma davvero pericoloso. Hanno annullato la gara di Courchevel perché non era giusto gareggiare con il vento che soffiava così. Ma oggi le condizioni non erano migliori, nella seconda manche. Faccio i miei complimenti alle atlete che sono riuscite a spingere lo stesso in questa situazione, a me dispiace solo non aver sciato bene come nella prima. Almeno nessuna di noi si è fatta male…».
SOFIA GOGGIA – «Occasione buttata. Mi sono inclinata e mi ha toccato lo scarpone. Peccato, ma penso già a Maribor».
MANUELA MOELGG (da fisi.org) – «Considerato che le condizioni erano davvero difficili, posso dire di essere soddisfatta. Sono partita un po’ piano in entrambe le manche, pagando il pianetto iniziale, poi mi sono ripresa. Adesso pensiamo allo slalom di giovedì, cercherò di risalire la corrente pure in quella disciplina».