Il pubblico l’ha accolta con un lungo applauso, lei prima di firmare autografi e scattare foto dice: «Grazie La Thuile, qui mi sento proprio a casa». Federica Brignone per qualche ora ha lasciato il J Medical di Torino per tornare nella sua Valle d’Aosta e davanti ai suoi tifosi. Là dove nel mese di marzo di fatto ha vinto la Coppa del Mondo generale, là dove ha amicizie di lungo corso e spesso si rifugia in cerca di svago e tranquillità.
Poco prima di Ferragosto è tornata a La Thuile, che le ha intitolato una cabina della funivia DMC, riservata alle vincitrici. Una è andata alla tedesca Emma Aicher, una alla campionessa valdostana, arrivata con polo d’ordinanza Fisi e pantaloni bianchi, senza stampelle e con un buon passo. «Penso sia il sogno di ogni sciatore avere una cabina, è un grande onore – dice Federica Brignone – Non mi aspettavo di trovare così tanto pubblico oggi e a marzo: vincere sulla “3” è stato bello ed emozionante, non è stato facile mantenere la concentrazione. Questa cabina è un simbolo che rimarrà, gli sciatori ora potranno utilizzarla e sarà bello quando anche io ci salirò».
E in effetti il pubblico è stato parecchio nella rinnovata piazzetta della località turistica, che nella stessa giornata è stata inaugurata e intitolata a Giorgio Menel, dirigente di spicco che è scomparso nel maggio del 2002 e ha ricoperto diversi ruoli in carriera. È stato amministratore delegato e direttore di Funivie Piccolo San Bernardo, consigliere AVIF, vice sindaco e assessore nella “sua” La Thuile. E ancora presidente Siski e di Funivie Monte Bianco, ma anche promotore del collegamento internazionale con La Rosière, che è stato inaugurato nella stagione 1984/1985 e ha permesso al comprensorio turistico di espandersi e di porsi tra i più belli, vasti e prestigiosi.

Poi la consegna delle cabine e un bagno di folla per cercare l’autografo e una foto. Cartoline, smartphone, magliette, scarpe e cappellini, qualsiasi oggetto vale l’autografo dell’unica atleta italiana capace di vincere per due volte la Coppa del Mondo generale.
Mostra il sorriso Federica Brignone, che a margine della presentazione racconta le ultime settimane, partendo dal secondo intervento chirurgico: «È stato necessario per una pulizia e ora, dopo qualche passo indietro post-operatorio, sto vedendo i primi miglioramenti – dice – Ho meno dolore, il ginocchio flette di più, inizio ad avere meno problemi di prima e riesco ad appoggiare».
Un passo indietro per farne due avanti, per accelerare i tempi di recupero e fare l’impossibile per ritornare il più velocemente possibile in pista. Obiettivi a lungo termine, che però si tramutano in piccoli step giornalieri. «Voglio guarire per la mia vita e per ritornare a essere atleta – confida ancora Federica Brignone – Il sogno di tornare per questo inverno c’è e sto lavorando così tanto proprio per quello. Certo, per la mia testa è davvero tosta perché non ho ancora staccato e non mi sono goduta il momento. Sto cercando di impegnare tutte le mie risorse nel progredire, sono trascorsi quattro mesi e non ho ancora visto lontanamente l’idea di tornare a essere atleta. Lavoro tante ore, faccio sacrifici enormi, ci sono giornate in cui tutto viene facile, altri in cui è davvero tosta».
Proprio nei giorni di Ferragosto l’abbiamo di nuovo vista in sella alla mountain bike, qualche pedalata per vivere le sue montagne e per riprendere i movimenti fondamentali. «Al J Medical lavoro per recuperare tutta la mobilità e la flessione intera – dice – è il momento della ricostruzione, della gamba e del tono muscolare».
Mancano meno di 6 mesi alle Olimpiadi ed è chiaro che il focus sarà unicamente quello. «Ma non ho una data per tornare sugli sci, Milano-Cortina sicuramente è presente nella mia testa, ma oggi è no. Ma solo perché non sono ancora tornata sugli sci. La ciliegina sulla torta? È già stata raggiunta, non serve nient’altro alla mia carriera, ma sarebbe bellissimo essere protagonista a Cortina, davanti al pubblico di casa. Non c’è più tanto tempo, sto facendo i salti mortali per tornare, sto dando il massimo ma la biologia non la posso controllare: sarà una bella impresa». Federica Brignone sa come si fa.




